La Banca Centrale Europea ha pubblicato i dati relativi ai requisiti patrimoniali (SREP) diffusi dalle banche rilevanti vigilate direttamente dall’autorità di Francoforte. I dati pubblicati dalla vigilanza puntano a rafforzare la disciplina di mercato ed a garantire che gli investitori e i depositanti siano informati sulla solvibilità degli istituti di credito.
“Le banche hanno resistito bene all’impatto economico dell’invasione russa dell’Ucraina, grazie alle loro solide posizioni patrimoniali e di liquidità, all’aumento della redditività e al continuo miglioramento della qualità degli attivi”, ha rilevato il numero uno della vigilanza BCE, Andrea Enria. Tuttavia, ha proseguito il funzionario, “le difficoltà rimarranno finché la guerra si protrarrà e gli effetti dell’aumento dei tassi di interesse richiedono un attento monitoraggio”.
Il requisito preso in considerazione dalla Vigilanza è quello del “secondo pilastro”, il c.d. Pillar 2 Requirement (P2R): si tratta di un dato patrimoniale specifico per singola banca che si applica in aggiunta al requisito patrimoniale minimo, “di primo pilastro”, quando questo sottostima o non copre alcuni rischi.
In pratica si tratta di una percentuale dell’attivo che viene decisa in maniera discrezionale dalla BCE: più questa percentuale è alta, meno la BCE si “fida” di una determinata banca (e viceversa). “La media ponderata dei requisiti di Pillar 2 fissati per il capitale complessivo è rimasta in linea con i requisiti fissati negli anni precedenti, al 2% delle attività di rischio ponderate (Rwa) dopo l’1,9% del 2022”, rilevano dalla Vigilanza.
Banche europee: è Credem la più solida nella classifica BCE
Credem è risultato l’istituto più solido a livello europeo tra le banche commerciali ed il migliore in Italia. Anche quest’anno, il secondo pilastro assegnato al Gruppo Credem è pari all’1%, il parametro migliore in Italia ed al primo posto in Europa tra le banche commerciali all’interno del panel di istituti vigilati direttamente da Francoforte. Si tratta di un dato che conferma la solidità del modello di business e dei presidi di gestione dei rischi di Credito Emiliano.
“È un risultato che ci trasmette entusiasmo, ci riempie di orgoglio e conferma l’affidabilità della nostra azienda, ma è anche il riconoscimento dell’impegno costante di tutte le persone del Gruppo che, in ogni area, contribuiscono affinché sia possibile raggiungere e mantenere nel tempo questi risultati”, ha detto Angelo Campani, direttore generale di Credem.
Classifica solidità banche: i dati delle italiane
Detto della prima classificata, anche gli altri istituti di casa nostra si sono comportati bene con un secondo pilastro medio che, tranne qualche caso, si è confermato sui livelli di un anno fa.
La seconda classificata è Banca Mediolanum con un P2R all’1,5% mentre il gradino più basso del podio è appannaggio di Mediobanca, con un 1,68%. Seguono Intesa Sanpaolo (1,72%), Finecobank (1,75%) e UniCredit, con un 2% tondo. Più in basso troviamo il Credito Cooperativo (2,50%), Banco BPM (2,57%), BPER Banca (2,61%), Banca Popolare di Sondrio (2,66%), Banca MPS (2,75%) e Iccrea Banca (2,80%).
Enria: via libera alla distribuzione dei dividendi
Buone nuove arrivano anche dalle NPE (Non-Performing Exposures) che, in termini di volumi, hanno raggiunto un nuovo minimo a 349 miliardi: come rilevato da Enria, si tratta del “livello più basso dall'avvio della pubblicazione dei dati di vigilanza sugli enti significativi nel 2015, per effetto principalmente delle cessioni di attivi e della cartolarizzazione dei portafogli prestiti in alcuni Paesi”.
In termini di incidenza media, il dato nel terzo trimestre 2022 è sceso all’1,8%, “grazie alla riduzione delle consistenze di Npe nonché alla perdurante crescita del credito”.
I piani delle banche europee per la distribuzione dei dividendi sono “praticamente tutti compatibili con i profili patrimoniali”.