Il rally di Wall Street non convince gli strategist di Bank of America, che si attendono ribassi e lanciano l'allarme bolla. Nella settimana borsistica appena trascorsa gli indici azionari americani hanno trovato forza dalle aspettative che si potesse raggiungere a breve un accordo sul tetto al debito USA, o comunque prima della deadline fissata al 1° giugno.
Gli investitori stanno inoltre scontando che la
Federal Reserve abbassi i tassi d'interesse già nel terzo trimestre dell'anno in corso, rendendo definitiva la pausa che ha annunciato in occasione dell'ultima riunione. Michael Hartnett - uno degli analisti di BofA che lo scorso anno aveva previsto la fuga del mercato dalle azioni - ora teme che lo scenario possa ripetersi e quindi consiglia di
vendere l'S&P 500 dai livelli attuali, in area 4.200 punti.
BofA: la Fed continuerà ad alzare i tassi
Hartnett è convinto che la Fed non abbia finito di alzare i tassi d'interesse, perché l'inflazione è ancora distante dall'obiettivo del 2%. Secondo l'esperto, il più grande "pain trade" nei prossimi 12 mesi è che i Fed funds arrivino al 6%, piuttosto che al 3%, dal 5,25% attuale. Questa potrebbe essere una sorpresa per i mercati, che stanno invece scontando tutt'altro. "Se la Fed dovesse sospendere erroneamente i rialzi dei tassi quest'anno, i rendimenti obbligazionari saliranno sopra il 4% ed in questo contesto non abbiamo ancora visto l'ultimo rialzo dei tassi", hanno scritto in una nota gli strateghi di BofA.
Secondo i dati riportati dalla banca americana, nella settimana al 17 maggio i fondi azionari hanno registrato deflussi per 7,7 miliardi di dollari. In questo contesto, i titoli finanziari hanno subito la terza settimana di prelievi a 700 milioni di dollari e i REIT i maggiori ritiri da novembre 2022 per un totale di 600 milioni di dollari. A compensare questo esodo, vi sono stati i titoli tecnologici che hanno ottenuto la quinta settimana consecutiva di afflussi a 1,1 miliardi di dollari.
L'allarme intelligenza artificiale
Gli esperti di BofA si esprimono anche sul tema del momento, ossia l'intelligenza artificiale. Ormai tutte le principali aziende tecnologiche del mondo hanno intrapreso una guerra per primeggiare in un settore che ha avuto uno sviluppo incredibile a partire da fine novembre 2022. Da allora, infatti, è spuntato il chatbot ChapGPT di OpenAI, che ha riscontrato un enorme successo per il vasto utilizzo che ne fanno le aziende e soprattutto per la sua efficacia a sostituirsi al linguaggio umano.
Oggi fioccano gli investimenti miliardari per introdurre l'AI nei processi produttivi aziendali e questo potrebbe rappresentare un rischio per BofA. L'istituto finanziario del Nord Carolina ritiene che
l'intelligenza artificiale per ora sia una "bolla nascente", che come le altre bolle in passato inizia con soldi facili e rischia di concludersi quando la Fed aumenta i tassi d'interesse. Gli esperti della banca citano al riguardo ciò che successe all'inizio del millennio con le
Dot-com, quando il rally imperioso dei titoli Internet e i brillanti dati economici negli Stati Uniti indussero la Fed ad alzare il costo del denaro, portando allo scoppio della bolla.