Ogni volta che i mercati finanziari si muovono bruscamente si sente parlare di volatilità. Ma cosa è nella sostanza la volatilità? Andando oltre quella che è la definizione accademica, si potrebbe dire che la volatilità è il prezzo da pagare per poter liquidare in ogni momento un investimento.
Chiunque faccia un investimento, di qualsiasi forma o genere, acquista un asset con la speranza di guadagnare dall'incasso di cedole e dividendi, ove previsto, e dalla rivendita futura dell’asset stesso. L’investitore part-time, come anche il risparmiatore 'comune', ha un concetto di rischiosità dei vari asset acquistabili molto diversa, in cui il principale discrimine è dato proprio dalla volatilità.
Facciamo alcuni esempi. Quasi tutti considerano più rischiose le azioni rispetto alle obbligazioni, sicuramente il 99,99% delle persone ritiene più rischioso un investimento in equity rispetto al mercato immobiliare. Ma perché? La risposta è la volatilità, ossia per semplificare la media di oscillazione del prezzo dei diversi asset generata dal mercato. Non va mai dimenticato che il valore di un asset, sia esso un'azione, un bond, una valuta o un investimento in immobili, è la sintesi e un punto di equilibrio raggiunto tra venditori e compratori: i primi vogliono vendere alla cifra più alta possibile, i secondi vogliono acquistare al valore più basso possibile.
Ma perché il mercato azionario è ritenuto più rischioso? In primis perchè rappresentano delle quote che aziende che lavorando sul libero mercato sono soggette a fattori tanto macro che microeconomici. Poi perchè il loro valore può fluttuare in modo significativo nel tempo. Le azioni sono strumenti negoziati nelle diverse Borse valori in continuo durante gli orari di apertura dei mercati e mettono costantemente contro compratori e venditori. Muovendosi spesso secondo un trend, rialzista o ribassista che sia, questo aumenta il rischio percepito dagli investitori sul lato della domanda e dell'offerta.
In un periodo normale le obbligazioni, quelle quotate, vengono considerate meno 'rischioser delle azioni. Ma se andiamo a vedere come si sono comportate alcune classi di bond durante il recente crollo di Marzo 2020, notiamo che i bond hanno perso molto del loro valore così come accaduto per le azioni. Rispetto a questa asset class inoltre non hanno beneficiato del forte rimbalzo del mercato azionario delle ultime settimane. In sostanza, ci sono fondi o gestioni prevalentemente obbligazionarie che perdono più di quelle azionarie da inizio anno. Sono dunque veramente meno pericolose le obbligazioni?
Un altro esempio eclatante si ha paragonando azioni e beni immobiliari, con il mattone da sempre considerato un asset più sicuro. In realtà negli ultimi anni questo mito, tipicamente italiano, è stato un po’ sfatato post dallo scoppio della crisi dei mutui sub-prime del 2008 in avanti.
Il mattone è considerato in linea di massima più sicuro perché non siamo quotidianamente sollecitati su un possibile prezzo di vendita del nostro bene. Spesso se spendo 100.000 euro per acquistare un appartamento, nella mia mente il valore di quell’appartamento sarà sempre 100.000 euro o più. Se ogni giorno ci suonasse al campanello un agente immobiliare proponendoci di vendere a un prezzo diverso in base all’andamento del mercato della mia zona, probabilmente considereremmo il mattone alla stregua di un azione. Se un giorno ci venissero offerti 90.000 euro, un altro 120mila, un altro ancora 105 e in questa fase storica magari 50.000 euro, ecco che il bene immobiliare avrebbe più o meno la stessa volatilità di quello azionario. Ovviamente avrebbe anche la stessa liquidabilità, cosa che invece non vale nella realtà.
Ed è dunque la possibilità di liquidare il mio investimento in ogni momento il prezzo della volatilità. Io non sono qui per spingere un'asset class piuttosto che un’altra. Personalmente investo in ogni asset class ma sempre con la consapevolezza della vera volatilità. Ma come possiamo vincere la paura della volatilità? Con la conoscenza, l’educazione e la pianificazione. Tre semplici regole che nel lungo periodo possono fare un'enorme differenza, vediamole insieme.
CONOSCENZA vera di cosa ho acquistato, lo dico sempre e non finirò mai di dirlo: è fondamentale sia che siano azioni sia obbligazioni che altri asset. Devo sapere fino in fondo tutti i rischi e tutte le opportunità per ogni acquisto, devo immaginare i vari scenari, dal grande rally di Borsa alla profonda depressione nell’economia reale, e aver già ipotizzato le mosse da fare con i miei investimenti in modo da farmi trovare sempre preparato;
EDUCAZIONE, perché “non si finisce mai di imparare” non è solo un modo di dire. Primo perché più si è preparati più è probabile evitare di fare errori, spesso fatali negli investimenti, secondo perché ci sono sempre nuovi prodotti o aggiornamenti per i vari strumenti;
PIANIFICAZIONE della vita dei nostri investimenti, ragionando sempre in ottica globale e non a compartimenti stagni. In pratica se ho un patrimonio di 500.000 euro fatto di 200.000€ immobiliare, 50.000€ oro, 50.000€ azioni, 50.000€ cash e 150.000€ obbligazioni, devo sempre pianificare le varie mosse nel loro complesso ed in relazione tra loro. La pianificazione avrebbe bisogno di un articolo dedicato ma diciamo che sulla base di obiettivi e situazioni personali va stilato un piano per la vita e in caso revisionato se ci dovessero essere condizioni importanti di cambiamento sia economico che familiare.
N.B.: non considero la prima casa come un investimento ma piuttosto come un bene durevole, in quanto non possiamo venderla per comprare azioni o un altro asset.