- Usa e Cina riprendono i colloqui commerciali per un accordo sulla questione dazi
- Attrito aumentato tra le parti viste le accuse di Washington a Pechino
- Donald Trump alle prese con la sua possibile rielezione
Usa e Cina riprendono i colloqui commerciali per riuscire a trovare un accordo sui dazi ma l’ombra, ingombrante, delle accuse di Washington a Pechino peserà come un macigno. Intanto sembra che tutto stia ripartendo. Anche le borse asiatiche se ne sono accorte. Infatti la maggior parte di loro viaggia in territorio positivo.
La telefonata
Una telefonata tra il vice premier cinese Liu He, il segretario al Tesoro americano Steven Mnuchin e il rappresentante per il commercio Robert Lighthizer è stato il primo passo di un cammino che dovrebbe far evolvere quanto deciso a gennaio nella fase uno dei colloqui. In quell’occasione venne deciso che la Cina sarebbe diventata cliente degli Usa con acquisti di beni e servizi per circa 200 miliardi di dollari. I particolari avrebbero dovuto essere discussi successivamente, ma poi il coronavirus ha fatto cambiare i progetti a tutti.
Le complicazioni
Da allora molte cose sono accadute e se prima si poteva pensare ad una possibile intesa come trampolino per un miglioramento delle relazioni, adesso, con la zavorra del Covid-19 le cose si complicano. E non poco. Infatti come è noto, il 2020 è anno di elezioni per gli Stati Uniti e l’attuale presidente Usa, Donald Trump non può permettersi di sbagliare. Il suo asso nella manica per la rielezioni era, ed è tuttora, la buona riuscita economica sotto la sua presidenza. Un vantaggio che il Covid-19 ha bruciato totalmente.
I problemi per Trump
Non solo, ma per alcune voci si è arrivati a livelli anche inferiori a quelli di 4 anni fa. A questo si aggiunga anche il famoso lockdown che, necessario per sconfiggere la diffusione, è stato mal digerito da gran parte della popolazione e dai vertici di molti stati. Risultati: alcune zone degli Usa hanno deciso di riaprire in anticipo, altre sono ancora chiuse. Con il rischio per le prime di un ritorno della pandemia, per le seconde di una destabilizzazione a livello sociale. Fortissimo, in entrambe, il pericolo della disoccupazione con il dato sul tasso di disoccupazione di aprile che verrà reso noto oggi e che sarà determinante. Soprattutto all’interno di un più ampio raffronto tra le macrozone.
La view degli analisti
Infatti, sempre stando alle cifre, i dati macro di Usa e Europa sono visti in crollo, trend che dovrebbe durare ancora molto a lungo. Diversamente, invece, i dati ufficiali rilasciati dal governo cinese dimostrano una ripresa repentina e per molti osservatori quasi sospetta. In questo scenario gli analisti sono dell’idea che la questione pandemia aumenterà gli attriti tra le parti rendendo il prosieguo delle trattative ancora più complicato. Infatti la Cina potrebbe sfruttare le debolezze e la disorganizzazione di alcune nazioni per espandere la sua sfera di influenza geopolitica anche oltre la classica area asiatica.