I mercati globali stanno andando incontro a un cambiamento epocale, a giudizio di Ted Pick, co-Presidente di Morgan Stanley. Ci vorrà però un periodo da 1 a 2 anni affinché si materializzi questo mutamento, perché l'economia è caratterizzata da 15 anni di ciò che Pick definisce una repressione finanziaria.
Tassi d'interesse tenuti così bassi dalle Banche centrali infatti avrebbero creato una situazione in cui si è incoraggiato l'indebitamento e i risparmiatori sono stati costretti ad assumersi maggiori rischi per rincorrere rendimenti più alti. Molte start-up non redditizie sarebbero state mantenute a galla grazie all'accesso al denaro facile e questo ha generato situazioni molto controverse.
Quindi l'esponente della banca d'affari americana reputa che questo sia un momento straordinario, in quanto il mondo vive la prima pandemia dopo 100 anni, la prima invasione militare in Europa dopo 75 anni con la guerra Russia-Ucraina e la prima grande inflazione dopo 40 anni. Queste cose messe insieme tracciano il percorso di una nuova era che sta per arrivare.
Il quadro dipinto da Pick non è molto dissimile da quanto fatto nei giorni scorsi dall'Amministratore Delegato di JP Morgan, Jamie Dimon, che ha parlato di un uragano in arrivo, e nemmeno dalle affermazioni del Presidente di Goldman Sachs, John Waldron, che ha preannunciato shock al sistema senza precedenti. La differenza la fa il tono meno allarmistico usato da Pick, che si limita a descrivere il contesto senza porre l'accento sulle conseguenze disastrose dello stesso.
Inflazione e recessione come fuoco e ghiaccio
Pick si è focalizzato su 2 temi che domineranno i mercati globali nei prossimi tempi, ovverosia inflazione e recessione, definendo la prima come il fuoco e la seconda come il ghiaccio. A suo avviso, si avranno periodi in cui fuoco e ghiaccio si alterneranno determinando incertezza. Per le banche ci saranno conseguenze: alcune infatti aumenteranno le loro attività commerciali, mentre altre potrebbero subire un rallentamento.
Ad esempio quelle più concentrate sulle commissioni da trading trarranno vantaggio in quanto i mercati saranno meno stabili rispetto al periodo in cui i tassi erano negativi, quindi i trader faranno più operazioni e gli intermediari finanziari guadagneranno di più. Viceversa saranno meno i profitti per gli istituti di credito attive nelle operazioni di fusione, notevolmente ridotte con i maggiori rischi di questo periodo. Secondo una stima di JP Morgan, le commissioni bancarie per le fusioni in questo secondo trimestre sono crollate del 45%, mentre i ricavi da trading hanno avuto una crescita del 20%.
Il pericolo di un inasprimento eccessivo
Pick ritiene però che nel breve termine
i mercati potrebbero uscirne rinforzati se l'inflazione si calmerà e la crescita economica riuscirà a reggere l'impatto. Tuttavia, aleggia sempre lo spettro di quello che è successo nel 2018, quando la
Federal Reserve ha cominciato a inasprire la sua politica monetaria, ma ha dovuto fare retromarcia allorché
la reazione dell'economia e dei mercati finanziari è stata molto negativa.
Per questo molti sono preoccupati delle conseguenze di un atteggiamento troppo aggressivo delle Banche centrali, le quali in tutti questi anni hanno retto la baracca anche di fronte a momenti drammatici come quello dello scoppio della pandemia. Pick afferma che questo sarà un periodo di transizione da cui emergerà un nuovo ciclo economico, dove si distingueranno società in perdita e società vincenti.