Iniziato nell’ultima parte del 2022, il rallentamento dell’economia italiana durerà per tutto il primo semestre. Nonostante questo, il Pil italiano non scenderà sotto la parità: per l’intero 2023 la crescita dovrebbe attestarsi allo 0,7%. È quanto riporta il nuovo Rapporto di Previsione Prometeia.
Se da un lato l’economia italiana si trova a dover fronteggiare un contesto caratterizzato da alta inflazione, rialzi dei tassi e rischi finanziari, dall’altro può contare su prezzi dell’energia calmierati, grazie al clima ed ai risparmi di gas, che hanno scongiurato il rischio di una vera e propria recessione. “Senza dubbio è in atto un rallentamento del ciclo economico: il quesito è quanto intenso e quanto duraturo”, riporta il comunicato di presentazione dello studio.
Pil Italia: questa volta è (davvero) diverso
Se in passato le misure per frenare l’inflazione avevano portato ad una recessione, questa volta potrebbe andare diversamente? “Sembrerebbe di sì: l’inflazione potrebbe rientrare senza sperimentare una vera recessione – a livello europeo ed italiano – con tassi di interesse di policy che, nello scenario Prometeia, nell’area euro arriveranno al 4% a giugno (con due ulteriori rialzi da 25 punti base ciascuno) per poi ridiscendere già a inizio 2024, subito dopo l’avvio dei tagli da parte della Federal Reserve, che invece si ferma all’intervallo target di 4,75-5%”.
Gli economisti di Prometeia ritengono che la politica di tassi crescenti adottata dalla BCE “potrebbe avere effetti contenuti (pochi decimi) in termini di minore inflazione per l’Italia, riducendo l’attività economica di circa un punto percentuale nell’orizzonte fino al 2025”. Questo risultato non sorprende, visto che “si tratta di inflazione da costi: la politica monetaria, da sola, difficilmente potrà sconfiggerla, se non al prezzo di maggiori costi reali”.
Le stime di Prometeia
Per quanto riguarda l’economia italiana, Lo scenario delineato da Prometeia prevede un rientro dell’inflazione verso il 2% dal prossimo anno (per qualche mese alla fine del 2023 si potrebbe andare anche sotto questa soglia) e un rallentamento al +0,6%-0,7% di crescita del Pil nel biennio 2023-2024.
Queste stime sono però condizionate al verificarsi di alcune condizioni:
- che il prezzo dell’energia rimanga su livelli molto inferiori ai massimi e in linea con quelli ora prevalenti sui mercati, all’assenza di shock internazionali ed ad una sostituzione tra bonus edilizi e investimenti finanziati dal PNRR;
- che gli obiettivi del PNRR siano rispettati, nonostante le molte difficoltà di attuazione che stanno emergendo mese dopo mese;
- che il risparmio accumulato da famiglie e imprese, specialmente durante la pandemia, funga effettivamente da "cuscinetto” per superare gli aumenti di prezzi e costi.