L'inflazione sta preoccupando i portafogli degli investitori di tutto il mondo. Negli Stati Uniti ha ormai raggiunto un livello dell'8,5% nel mese di marzo, perché la guerra Russia-Ucraina ha proiettato in alto i prezzi delle materie prime, soprattutto quelle energetiche. Questo ha spinto la
Federal Reserve a riconsiderare tutta la sua politica monetaria, adesso orientata a un inasprimento sia sotto il profilo degli acquisti dei titoli pubblici e privati sul mercato, che sotto quello dei tassi d'interesse.
Per quest'anno sono previsti ad esempio almeno 7 aumenti del costo del denaro, di cui uno già si è verificato nella riunione del mese scorso dell'istituto centrale. Tutto ciò ha fatto innalzare i rendimenti generando negli operatori di mercato un sentiment di avversione nei confronti delle azioni, soprattutto di quelle relative alle aziende che ricorrono al mercato per finanziare i propri investimenti, dal momento che pagheranno oneri finanziari più alti.
Un costo della vita così elevato va a colpire anche il reddito fisso, perché abbassa i rendimenti reali. Oggi sono poche le situazioni in cui un asset senza rischio è in grado di coprire gli effetti dell'inflazione.
Inflazione: per Bernstein un'opportunità
Il quadro generale potrebbe deprimere gli investitori nelle loro scelte finanziarie, ma Richard Bernstein Advisors, gestore di investimenti con circa 15,5 miliardi di dollari di patrimonio in attivo, ritiene che viceversa oggi ci siano grosse opportunità, anche in ambiente inflazionistico. Bernstein afferma che tutto quanto sarà molto rischioso e instabile se ci si attiene al vecchio paradigma, ma le occasioni sono tante se si adegua il portafoglio al nuovo modello.
In altre parole, il gestore sostiene che gli investitori dovranno essere più creativi e tattici, ovvero manager attivi, soprattutto sul reddito fisso. I fondi negoziati in Borsa ad esempio consentono agli investitori di ottenere informazioni a livello macroeconomico in modo molto efficiente e a basso costo.
L'investitore non dovrebbe quindi fare l'errore di vendere tutti i titoli tecnologici e acquistare materie prime, oppure vendere fondi obbligazionari tradizionali iniziando a guardare a ETF a reddito fisso. In realtà, dovrebbe porsi la domanda se in portafoglio ha qualcosa che si adegua a un ambiente in evoluzione.
Bernestein: non ci sarà stagflazione
RBA ha scansato tutti i timori relativi alla stagflazione, sostenendo che in ogni ciclo economico esiste un periodo recessivo o di mancata crescita con l'inflazione, perché quest'ultima è in ritardo rispetto all'economia generale.
L'asset manager sottolinea come gli indicatori anticipatori dell'economia siano ancora molto forti, quindi sarebbe praticamente impossibile trovare prove a supporto di una recessione imminente. Di conseguenza, i portafogli degli investitori dovrebbe essere strutturati per una crescita nominale più robusta del previsto.