Che cos’è la legge della rovina statistica? Perché è importante conoscerla quando investi o fai trading? Questa legge è stata creata da Sir Thomas Gresham ( clicca qui per sapere chi è) ed è utilissima quando si parla di mercati finanziari.
Conoscere la legge della rovina statistica dovrebbe essere uno dei primissimi passi da fare prima di operare sulle Borse. Vediamo perché è così importante e come potrà aiutarti a gestire correttamente la tua operatività.
Legge della rovina statistica: cosa è e come funziona
Prima di approfondire la legge della rovina statistica, ecco alcune informazioni sull’ideatore, Thomas Gresham. Gresham era un banchiere e un mercante vissuto nel XVI secolo, ha teorizzato alcuni meccanismi dell’inflazione e della svalutazione di un determinato asset, con l’assunto “la moneta cattiva scaccia quella buona” ( clicca qui per approfondire).
Uno dei contributi più importanti di Gresham è la legge della rovina statistica. Questa legge è la descrizione di un fenomeno molto semplice dal punto di vista matematico, ma che quasi tutti i trader e investitori tendono a sottostimare o a ignorare del tutto.
Ma quindi, cosa è questa legge della rovina statistica? In sostanza, la legge della rovina statistica dimostra quanto segue: data una certa perdita in percentuale, essa può essere recuperata non con un guadagno della medesima percentuale, ma solo con un guadagno percentualmente sempre maggiore.
Inoltre, più le perdite sono significative, maggiore sarà la performance positiva per recuperare. La Legge della Statistica nasce dal bias secondo cui le perdite non possono proseguire all’infinito, che lo stesso Gresham definisce “errore fatale”.
Il motivo di ciò è semplice: quando si perde una parte del capitale, ci si trova con un capitale ridotto, dunque applicando la medesima percentuale della perdita, in positivo, non si raggiunge mai il capitale di partenza.
Perdita |
Recupero necessario per tornare al capitale iniziale |
-10% |
11% |
-20% |
25% |
-30% |
43% |
-40% |
67% |
-50% |
100% |
-60% |
150% |
-70% |
233% |
-80% |
400% |
-90% |
900% |
Facciamo un esempio: un trader parte con un capitale di 1.000 euro e perde il 20%. Se con l’operazione successiva riguadagna il 20% non torna al punto di partenza, cioè al capitale di 1.000 euro iniziale. Questo perchè il 20% viene calcolato non sui 1.000 euro iniziali, ma su 800 euro rimasti dopo la perdita. Dunque, il trader si ritrova con 960 euro. Compreso ciò, è facile intuire che il trader o l’investitore, a ogni perdita, non solo deve “riparare il danno”, ovvero registrare una performance uguale ma con segno positivo, ma deve fare persino meglio.
Legge della rovina statistica: cosa imparare per il tuo trading/investimento?
La legge della rovina statistica insegna che occorre impegnarsi quasi di più per non perdere, piuttosto che per guadagnare. Anche perché, come abbiamo visto, recuperare da una perdita, spesso se ingente, è molto difficile.
Dunque è fondamentale minimizzare le perdite. Il money management è senz’altro lo strumento più efficace per perseguire questo obiettivo. Grazie al money management, l’operatore sa quanto può perdere nella peggiore delle ipotesi. In questo modo, recuperare le perdite, pur rimanendo difficile, diventa un’impresa più fattibile.
La legge della rovina statistica, indirettamente, insegna anche che è bene diversificare. Un modo per ridurre le probabilità di perdere denaro è investire su asset diversi. In questo modo, il capitale non è soggetto al singolo andamento di un titolo o altro asset, ma all’andamento di diversi sottostanti, idealmente decorrelati. Qualche operazione si rivelerà negativa, altre positive, dunque in linea teorica le perdite e la volatilità totale del proprio portafoglio dovrebbero ridursi.