Nel 2021 la prima posizione tra i Paesi che hanno ricevuto più investimenti diretti all'estero è stata conquistata dagli Stati Uniti. A dirlo è il Fondo monetario internazionale, che ha pubblicato un aggiornamento sugli investimenti esteri diretti (FDI, Foreign Direct Investment).
Grazie ad un rialzo di oltre 11 punti percentuali (+11,3%), gli Stati Uniti hanno visto il dato salire a 4.977 miliardi di dollari (+506 miliardi sul 2020). Superata la Cina, scesa invece al terzo posto (3.578 miliardi, senza contare Hong Kong) mentre la seconda posizione è stata conquistata dai Paesi Bassi (4.331 miliardi).
Tra le prime 10 classificate troviamo anche il Lussemburgo, Singapore, l’Irlanda e la Svizzera.
Investimenti in crescita a livello globale
Tra i 112 Paesi che hanno contribuito alla realizzazione di questo studio, complessivamente nel 2021 gli investimenti esteri diretti sono cresciuti del 7,1% se indicati in valute locali e del 2,3% se calcolati in dollari.
I dati rilevano sia gli afflussi di denaro con finalità produttive e sia flussi puramenti finanziari. I centri finanziari offshore, emerge dallo studio, ricoprono un ruolo particolarmente importante nelle statistiche degli FDI, e questo ruolo ha evidenziato un forte incremento dopo la crisi finanziaria del 2008.
Ma, a partire dal 2017, la quota di investimenti che passa per i centri offshore ha iniziato a registrare un calo a scapito proprio delle maggiori economie mondiali. Questa riduzione è in parte legata all’entrata in vigore del “Tax Cuts and Jobs Act” statunitense: in vigore dal 2018, questo provvedimento riduce gli incentivi per chi tiene gli utili nelle giurisdizioni a bassa tassazione rendendo conveniente il rientro di fondi nel territorio statunitense. Iniziative simili sono state adottate anche in sede Ocse e G20.
Cina ancora in prima posizione con Hong Kong
Il sorpasso statunitense ai danni di Pechino è stato realizzato al netto del contributo di Hong Kong che, tornata alla Cina nel luglio del 1997 dopo 155 anni di affiliazione all’impero britannico, non rientra nel computo del dato del Dragone.
Tenendo presente anche questa regione amministrativa speciale, che in mandarino vuol dire “porto profumato d'incenso", la Cina si conferma al primo posto con 6.891 miliardi di dollari.