Il caso Evergrande rischia di stravolgere tutto il mercato immobiliare. È questa l'avvertenza da parte di Citigroup, secondo cui i prezzi delle case potrebbero crollare. Il gruppo più indebitato del mondo si muove ancora tra le sabbie mobili, nonostante un periodo di grazia di 30 giorni che gli è stato concesso per effettuare il pagamento delle sue obbligazioni prima del default.
Questo è servito per calmare il mercato, supportato anche dall'afflusso di 71 miliardi di dollari di liquidità della PBOC. Le banche di tutto il mondo stanno cercando di rassicurare gli investitori denunciando un'esposizione limitata, ma la realtà è che se si dovesse configurare il peggiore degli scenari verosimilmente il rubinetto del credito finirebbe per chiudersi, con ovvi riflessi negativi sulla compravendita degli immobili.
Citigroup: prezzi delle case a rischio ribasso
Quello che sta succedendo mette a repentaglio il valore delle case sul mercato cinese, anche se Evergrande non dovesse dichiarare il default. Citigroup nota come il mattone sta affrontando una pressione significativa con le Authority cinesi che rafforzano i controlli sui prezzi. A settembre le rilevazioni del National Bureau of Statistics che arrivano sulle vendite sono preoccupanti. Ad agosto il valore è diminuito del 20% rispetto al 2020, mentre i prezzi nel mercato secondario sono scesi dello 0,02%, per la prima volta dal febbraio dello scorso anno.
Se si escludono le abitazioni sovvenzionate dallo Stato, in 70 città della Cina i prezzi delle nuove case sono aumentati dello 0,16%, mai così poco quest'anno. Questa debolezza non è solo determinata dalla crisi di Evergrande, ma anche dagli sforzi fatti da Pechino per frenare il settore con tassi ipotecari più elevati, regole più severe per scoraggiare l'acquisto degli immobili e misure restrittive sui prestiti. L'impatto non è di poco conto, considerando che l'industria immobiliare rappresenta il 30% del PIL cinese e il 40% del patrimonio delle famiglie.
Questo vuol dire che se il Dragone non allenta la morsa, la situazione rischia di andare fuori controllo, compromettendo in maniera determinante la crescita del Paese. Citigroup sottolinea che le politiche governative saranno alla fine controproducenti perché il mercato è saturo, di conseguenza le famiglie che hanno una casa non ne vorranno un'altra e la domanda debole lo sta dimostrando. Non ha quindi senso cercare di raffreddare ulteriormente un'economia che si sta raffreddando da sola.
Citigroup: ricaduta anche su altri mercati
Gli effetti di un'azione sbagliata da parte dei Regolatori cinesi potrebbe riflettersi anche sul mercato delle materie prime, del credito e delle valute emergenti, a giudizio degli analisti di Citigroup. L'analisi si basa su una simulazione riferita a quanto successe nel 2014, con l'ultima grave crisi immobiliare cinese. Se la domanda di case continuerà a scendere, allo stesso tempo ci sarà una frenata di tutte quelle materie prime come acciaio, rame e nichel, ad esempio, utilizzate per le costruzioni. Similmente il credito concesso per i mutui delle case sarà più limitato e l'impatto sui mercati valutari emergenti sarà di un indebolimento generale.