Tempo fa ho scritto un articolo su Cardano cercando di illustrarne le peculiarità nel modo più chiaro possibile. In queste due settimane il prezzo ha fatto un bel balzo in avanti registrando un guadagno di oltre il 50% (dai minimi di marzo il prezzo è invece quintuplicato!).
Oggi, in maniera indiretta, torno sull’argomento andando a parlare della figura più importante per quanto riguarda questo progetto: Charles Hoskinson, CEO di IOHK (Input Output Hong Kong) una delle tre aziende che sviluppano e portano avanti Cardano.
Andiamo dunque ad approfondire la conoscenza di questo importante personaggio del panorama crypto.
Come spesso accade in questo ambiente stiamo parlando di un appena trentenne, originario del Colorado e formatosi in discipline matematiche e crittografiche.
Possiamo dire che tutta la sua attività lavorativa si sia sempre svolta in ambito criptovalute sin dagli esordi del 2013 dove partecipò al lancio di due importanti progetti. Il primo Bitshares, assieme a Dan Larimer, il secondo Ethereum, di certo più conosciuto di cui è co-fondatore (assieme a Vitalik Buterin, Anthony Di Iorio, Mihai Alisie, Amir Chetrit, Joseph Lubin e Gavin Wood) e che ha abbandonato appena un anno dopo a seguito di una lite con Buterin.
E' proprio in questo momento che nasce il primo nucleo di idea che darà vita a Cardano, concepita per meglio interpretare tecnicamente i propositi di Ethereum.
Nel 2014 fonda a Hong Kong la IOHK assieme a Jeremy Wood, una società del settore digitale tecnologico che tra le altre cose vorrebbe provvedere all’erogazione di servizi finanziari presso i miliardi di persone che nel mondo non vi hanno accesso. Tutto questo, manco a dirlo, attraverso infrastrutture peer-to-peer, blockchain e criptovalute.
Seguono due anni in apnea nella creazione di questo soggetto e del team, inoltre nello sviluppo del white paper di ciò che sarebbe stato Cardano. Questa viene lanciata nel 2017 e da allora assorbe quasi completamente gli impegni di Hoskinson.
La sua è una delle voci più seguite e ascoltate sui social network per quanto riguarda il settore cryptocurrencies, vista la riconosciuta caratura del personaggio (almeno per i più) e la sua presenza è abbastanza frequente soprattutto su Twitter e Youtube.
Considera quindi l’opera di divulgazione ed educazione per quanto riguarda il mondo crypto di fondamentale importanza. Egli, come quasi tutte le personalità dell’ambiente, eleva la questione criptovalute a qualcosa di più oltre alla mera speculazione e contrappone questo sistema a quello vigente, dove il denaro è in mano ai governi che possono disporne in tutto e per tutto a proprio piacimento.
La questione posta indaga quindi nel profondo il concetto di democrazia e di rappresentanza della stessa partendo dallo strumento che in sostanza determina gran parte del nostro stare al mondo: la moneta. Di un mese fa alcune esternazioni su Youtube in questo senso, decisamente emblematiche e dal sapore rivoluzionario:
“Le criptovalute sono un movimento politico. [...] Reinventeremo il concetto di denaro, lo toglieremo dalle mani dei governi e lo controlleremo da soli. [...] In politica il denaro è l'influenza più grande di tutte.”
E ancora:
“Dovrà cambiare ogni cosa. Dovrà cambiare il modo di fare commercio, il diritto di proprietà, i business, la struttura dei business, le leggi.”
Ma Charles ne ha anche per i propri colleghi e sul piano tecnico, essendo un convinto fautore del lavoro in gruppo e della cooperazione ha di recente criticato gli approcci di Ethereum e EOS, a suo modo di vedere troppo legati alle ingombranti presenze dei rispettivi leader, Larimer e Buterin.
Insomma, di sicuro uno che non le manda a dire!