Ieri, durante la riunione di politica monetaria ( clicca qui per il calendario dei meeting nel 2021), la BCE ha deciso di tenere invariati i tassi di interesse e fornito nuove indicazioni sul programma di acquisto per l’emergenza pandemica, conosciuto con l'acronimo di PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme).
BCE: Lagarde ricalibra gli acquisti del PEPP
Secondo la nota dell’Eurotower il Consiglio direttivo ritiene che possano essere mantenute condizioni di finanziamento favorevoli con un ritmo degli acquisti netti di attività nel quadro del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica moderatamente inferiore rispetto ai due trimestri precedenti.
Il Consiglio direttivo ha inoltre confermato le altre misure, ovvero il livello dei tassi di interesse di riferimento della BCE, le indicazioni prospettiche (forward guidance) sulla loro probabile evoluzione futura, gli acquisti nell’ambito del Programma di acquisto di attività (PAA), le politiche di reinvestimento e le operazioni di rifinanziamento a più lungo termine.
I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%.
La BCE si aspetta che i tassi di interesse di riferimento si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedrà l’inflazione raggiungere il 2% ben prima della fine del suo orizzonte di proiezione e in maniera durevole per il resto dell’orizzonte di proiezione, e finché non riterrà che i progressi conseguiti dall’inflazione di fondo siano sufficientemente avanzati da essere coerenti con lo stabilizzarsi dell’inflazione sul 2% nel medio periodo. Ciò inoltre può comportare un periodo transitorio in cui l’inflazione si colloca su un livello moderatamente al di sopra dell’obiettivo.
Riunione BCE 9 settembre 2021: le parole di Lagarde
Nella conferenza stampa post-meeting della BCE, la presidente Christine Lagarde ha detto: "Non stiamo facendo tapering, stiamo ricalibrando il PEPP, così come abbiamo già fatto a dicembre e a marzo", sulla base delle previsioni aggiornate sull'andamento dell'economia e della pandemia.
"Siamo convinti della nostra decisione di ricalibrare il programma di acquisti per i prossimi tre mesi", ha aggiunto Lagarde, citando come motivazione il "rimbalzo dell'economia europea" che la BCE sta osservando.
Lagarde ha affermato che la decisione sul PEPP è stata "presa all'unanimità" dal Consiglio direttivo dell’istituto centrale, che però non ha "discusso su cosa viene dopo", in quanto questo sarà qualcosa di cui i banchieri centrale dell'Eurozona parleranno nei prossimi mesi, specialmente nella riunione di dicembre.
"Quando PEPP arriverà al termine, ci saranno comunque altri strumenti come l'APP (della cui fine è prematuro parlare)", ha aggiunto Lagarde. Pressata sul fornire maggiori dettagli su quanto la decisione sul PEPP fosse stata davvero all'unanimità, Lagarde ha così risposto: "È stata all'unanimità su tutti i fronti, dal ritmo e quindi sulle parole "moderatamente inferiore" a tutto il resto. Quindi mi spiace per coloro che vogliono parlare di colombe contro falchi, ma questa volta non si può".
BCE: previsioni di inflazione e crescita del PIL
La BCE si aspetta che l'inflazione aumenterà ulteriormente questo autunno, ma diminuirà l'anno prossimo. "Questa temporanea ripresa dell'inflazione riflette principalmente il forte aumento dei prezzi del petrolio dalla metà dello scorso anno, l'inversione della riduzione temporanea dell'IVA in Germania, le vendite estive ritardate nel 2020 e le pressioni sui costi derivanti da carenze temporanee di materiali e attrezzature", ha affermato Lagarde.
Le nuove proiezioni dell’Eurotower prevedono un'inflazione annua al 2,2% nel 2021, all'1,7% nel 2022 e all'1,5% nel 2023, riviste al rialzo rispetto alle precedenti proiezioni di giugno. La Banca centrale europea stima inoltre un PIL in crescita del 5% quest'anno, al di sopra del 4,6% ipotizzato a giugno, mentre per il 2022 si prevede una crescita del 4,6%, sostanzialmente invariata rispetto alla precedente proiezione del 4,7%. Per il 2023 è invece atteso un +2,1%.