La commissione di Bilancio del Senato ha approvato l’emendamento riformulato al disegno di Bilancio, dando il via libera alla misura riguardante l’aumento dal 3% al 5% della quota detenibile del capitale di Banca d’Italia. Dal 1° gennaio 2022 questa novità porterà vantaggi all’economia fornendo liquidità a imprese e famiglie.
Banca d’Italia: dividendi 2020 a 340 milioni di euro
L’emendamento prevede che nessun partecipante al capitale di Bankitalia possa detenere direttamente o indirettamente una quota superiore al 5%. Per il valore in eccesso non spetterà alcun diritto di voto economico e patrimoniale.
Il rialzo rispetto alla legge precedente è di due punti percentuali: questo permetterà alle banche di aymentare le loro partecipazioni nell'istituto centrale italiano. Le istituzioni bancarie che supereranno la quota del 3% beneficeranno inoltre di un aumento dei dividendi del 2022 pari al 27,5%.
Quest’ulteriore manovra farà entrare nelle casse dei partecipanti ulteriori 10,9 milioni di euro nel 2023 e 4,1 milioni di euro dal 2024. Per quanto concerne invece l’esercizio del 2020 sono stati assegnate cedole per 340 milioni di euro, stabili rispetto all’anno precedente.
Banca d'Italia: ecco chi beneficerà della manovra
L’emendamento permetterà a Intesa Sanpaolo con quote al 16,8% in Bankitalia e Unicredit con l’8,46% di diminuire le loro partecipazioni. Ottima notizia per i due colossi bancari che fino ad ora vedevano il loro capitale immobilizzato e senza rendimenti dal momento che, oltre la soglia del 3%, i dividendi ritornano alla Banca d’Italia per un accantonamento prudenziale di riserva.
Per le altre 10 istituzioni come Carige, Generali Italia e CrAsti ci potranno essere quindi degli aumenti di capitale dato che fino ad ora erano rimasti fermi al limite del 3%. Questo nuovo regime inietterà nell’economia italiana a disposizione di famiglie e imprese 500 milioni di euro in più. Ad essere interessati ad aumentare le loro partecipazioni sono le casse di previdenza private come Enpam di medici e dentisti, Inarcassa di architetti e ingegneri, Cassa forense degli avvocati e Cdc per i commercialisti.