La Lira turca continua a guadagnare posizioni nel mercato delle valute. Dai minimi storici raggiunti nel novembre del 2020 rispetto al Dollaro americano, la valuta di Ankara è aumentata più del 20% e potrebbe ancora proseguire il rally.
Forse è un pò presto per dire che l'agonia decennale sia giunta al termine, perché molto dipende dall'equilibrio economico e politico che la Turchia potrà avere da qui ai prossimi anni. Un assetto quello turco che per molto tempo è stato traballante, condizionato dagli atteggiamenti stravaganti del Presidente Erdogan, coadiuvato da una Banca centrale estremamente prostrata.
Ultimamente, almeno nelle intenzioni sembra che la retta via sia stata trovata o comunque appaia meno nebulosa rispetto al passato, ma le prossime mosse schiariranno ancora di più una situazione nel del tutto nitida.
Lira Turca: i fattori che hanno determinato il rialzo
Cosa in particolare ha dato maggiore ottimismo agli investitori in merito alla Lira turca? Fondamentalmente una serie di fattori che si sono incastrati a perfezione. Intanto le esigenze di finanziamento del Governo turco nel breve termine, che richiedono una maggiore stabilità valutaria. Questo farebbe venire meno la tentazione da parte di Ankara di intervenire nella politica monetaria in maniera troppo aggressiva come ha sempre fatto.
In secondo luogo c'è stato un problema legato alla diminuzione di riserve estere. Questa è dovuta alle spese che l'anno scorso la Banca Centrale turca ha dovuto sostenere per evitare l'affondo della Lira. Negli ultimi tempi il Governatore Naci Agbal ha manifestato l'esigenza di dover ricostituire tali riserve.
Infine è stata espresso dalle istituzioni governative il desiderio di tenere l'inflazione sotto controllo. Per fare questo è importante attuare una politica monetaria rigida, evitando di ridurre nuovamente il costo del denaro.
Lira Turca: continuerà il rally?
Durerà l'austerità di Erdogan oppure il Presidente turco si farà sedurre ancora una volta dalla tentazione di un ritorno al passato? Su questo gli analisti sono divisi. Erik Meyersson, economista senior di Handelsbanken con sede a Stoccolma, non ritiene che il leader turco si esima dal fare nuovamente pressione sulla Banca centrale per tagliare i tassi come ha fatto nel 2014 e nel 2019.
Anche perché è vero che la necessità di denaro fresco per la Turchia vuol dire che è richiesta maggiore stabilità, ma questo rafforza la notoria avversione di Erdogan all'alto costo di finanziamento. Di parere contrario sono gli analisti di Société Générale SA e HSBC Holdings Plc, i quali prevedono che attualmente ci sono troppe condizioni perché il Governo turco faccia un salto nel passato.
Soprattutto dopo i recenti rialzi dei tassi d'interesse che denotano un cambio di prospettiva, perlomeno nel breve. Per questa ragione le due banche d'affari vedono la Lira turca guadagnare ulteriore terreno nei confronti del biglietto verde, almeno di un altro 7% rispetto alle quotazioni attuali.
A giudizio di Henrik Gullberg, un economista londinese di Coex Partners, il cambio USD/TRY potrebbe arrivare a 6,3 da 6,9 del momento. La ragione sta nel fatto che per ora il climax è quello di una certa percezione del rischio di adottare una politica monetaria troppo esuberante. Un approccio più conservatore dovrebbe essere portato avanti ancora per un pò e ciò preparerebbe il terreno per un continuo apprezzamento della Lira.