- La politica monetaria della FED si mantiene accomodante e tassi fermi fino al 2022;
- Powell prevede crescita lenta e disoccupazione, ripresa solo nel 2021;
- Le Borse reagiscono male alle parole del Governatore della FED, si salva il Nasdaq.
Mai abbassare la guardia. E' questo il messaggio che è trapelato nella conferenza stampa di ieri sera di Jeremy Powell. Il lockdown ha lasciato i segni e la ripresa sarà lunga e tortuosa. Nemmeno il boom di occupati USA che si è registrato venerdì scorso migliora di molto il quadro generale, essendo soprattutto conseguenza diretta delle azioni intraprese dalla Banca Centrale statunitense in questi mesi di terribile pandemia. La politica monetaria della FED quindi si mantiene accomodante a lungo: tassi bloccati almeno fino a tutto il 2021 e sostegno a famiglie e imprese fino a quando le condizioni lo richiedono.
Le previsioni fosche della FED
14 su 16 Governatori del FOMC non immaginano un rialzo del costo del denaro prima del 2022, uno prevede un ritocco dello 0,25%-0,50% e un altro una risalita fino all'1%-1,25%. Questo significa che all'interno del comitato si avverte che l'economia a stelle e strisce ha bisogno di un sostegno monetario di lungo termine. Sebbene dalle parole di Powell in conferenza stampa emerge che il Coronavirus non abbia danneggiato in maniera strutturale e permanente le attività produttive del Paese. Pertanto la FED nel lungo periodo mantiene l'obiettivo che si era dato nella fase pre-Covid di tassi intorno al 2,5%.
Il numero uno della Banca Centrale però è sembrato poco esauriente quando ha parlato del credito alle famiglie e alle imprese che sarà erogato nei prossimi mesi; infatti non ha dato una vera e propria scadenza. Così come riguardo all'acquisto di Treasury Bond che continuerà ad un ritmo mensile ma meno sostenuto rispetto a quanto fatto fino ad ora.
Ad aver preoccupato il mercato sono state invece le proiezioni sulla crescita e sull'inflazione. Il PIL dovrebbe subire una contrazione del 6,5% nel 2020, per poi rimbalzare del 5% nel 2021 e assestarsi al 3,5% nel 2022. Non tutti i governatori però sono d'accordo e la divergenza di previsioni si contiene in un range ampio: 6% per quest'anno e il prossimo, 4% per il 2022. Riguardo il carovita, i prezzi saliranno molto lentamente e solo nel 2022 si dovrebbe vedere un livello (1,7%) vicino al target della politica monetaria.
Il quadro poco sfavillante tratteggiato da Powell fa da sfondo alle sue parole quando parla del lavoro degli americani. La disoccupazione è data al 9,3% per quest'anno, ma il messaggio che è stato lanciato non lascia aperture a dubbi: c'è molto lavoro da fare per milioni di americani che sono rimasti senza occupazione a causa della pandemia.
Gli analisti di JP Morgan vedono nei silenzi di Powell riguardo i dettagli sulla forward guidance della FED un'attenzione particolare verso il rischio al ribasso dell'economia, per questo prevedono entro settembre ulteriori azioni da parte dell'istituto centrale.
Mercati: vendite su tutti gli indici di Borsa
La FED non ha convinto del tutto. Dopo l'annuncio sui tassi e sulle linee guida della politica monetaria, Wall Street ha strappato al rialzo, ma non appena Powell ha cominciato a parlare in conferenza stampa si è assistito a un'inversione di rotta. A quel punto i principali indici americani sono ritornati nel territorio negativo da cui erano partiti. Fa eccezione il Nasdaq che è riuscito a superare la vetta dei 10.000 punti.
Nella notte i mercati asiatici sono finiti al tappeto con il Nikkei che lascia sul terreno il 2,82% e l'Hang Seng il 2,02%. Nella giornata di oggi vendite diffuse in tutte le Borse europee, con Piazza Affari che segna un crollo del 2,75% e il Dax di Francoforte del 2,88%.
Sul mercato valutario il dollaro recupera terreno su tutte le principali valute dopo che nei giorni scorsi è stato protagonista di un rally al ribasso. Secondo gli analisti di CBA però le vendite sul biglietto verde potrebbero continuare dal momento che detenere dollari non ripaga nulla, almeno fino al 2022 quando i tassi americani potrebbero essere ritoccati al rialzo.