Ben Bernanke è un economista e banchiere americano conosciuto soprattutto per essere stato il 14esimo Governatore delle Federal Reserve succedendo ad Alan Greenspan. Viene ricordato in particolar modo per aver iniziato il Quantitative Easing negli Stati Uniti a seguito della tempesta finanziaria che scoppiò nel 2008 con il crollo della Lehman Brothers.
Ben Bernanke: biografia
Ben Shalom Bernanke è nato ad Augusta, in Georgia, il 13 dicembre 1953, da padre farmacista e madre insegnante, ma è cresciuto a Dillon nella Carolina del Sud. Dopo aver frequentato la Dillon High School, Bernanke si iscrisse nel 1971 all'Università di Harvard dove ottenne la laurea con lode nel 1975. Quattro anni più tardi conseguì il dottorato in economia presso il Massachussetts Institute of Technology. Dal 1979 al 1983 fu assistente professore di economia e dal 1983 al 1985 professore associato presso la Graduate School of Business all'Università di Stanford.
Quell'anno divenne professore ordinario e si trasferì all'Università di Princeton, lavorando anche come visiting professor sia alla New York University che al MIT. Durante quel periodo Bernanke ha pubblicato molti testi di macroeconomia, politica monetaria, sui cicli economici e sulla Grande Depressione del '29, diventando nel 2001 editore dell'American Economic Review.
Ben Bernanke: gli anni alla Fed
Nel 2002 Ben Bernanke entrò a far parte del Consiglio Direttivo della Banca Centrale americana, dove si fece notare per la grande diplomazia nel conciliare le opinioni divergenti dei membri del Board. L'economista di Augusta aveva già avuto modo di frequentare l'istituto come studioso negli anni precedenti, in cui fece delle ricerche presso la Federal Reserve Banks di Filadelfia tra il 1987 e il 1989, di Boston tra il 1989 e il 1990 e di New York nel 1990-91 e 1994-96. Fu anche membro dell'Academic Advisory Panel alla Fed di New York nel periodo compreso tra il 1990 e il 2002.
Il 24 ottobre 2005 arrivò il grande giorno. Il Presidente alla Casa Bianca George Bush nominò Ben Bernanke come nuovo Governatore della Banca Centrale USA e costui poté entrare ufficialmente in
carica a partire dal 1° febbraio del 2006. Già da subito il nuovo inquilino alla Federal Reserve stabilì una discontinuità rispetto al passato, soprattutto riguardo l'inflazione. Bernanke riteneva che l'istituto dovesse avere un target dichiarato che avrebbe aiutato la crescita e la stabilità economica.
Due anni dopo il suo insediamento però si è trovato ad affrontare una situazione tremenda: lo scoppio della bolla immobiliare e la crisi dei mutui subprime. Lo tsunami finanziario che colpì il Paese fu di una portata talmente ampia che determinò il fallimento di una delle più grandi banche americane, la Lehman Brothers, dopo vari tentativi di evitare il disastro. L'effetto domino che si venne a determinare sui mercati finanziari ricordava quanto successe 80 anni prima con la Grande Crisi del '29 e mise il banchiere centrale di fronte a un bivio: da un lato arginare la bolla con una stretta monetaria, ma dall'altro rilanciare l'economia falcidiata dalla crisi.
Il numero uno dell'istituto centrale riuscì a trovare un equilibrio che stabilizzò innanzitutto il sistema bancario, sebbene l'economia si mostrava claudicante. Il 25 agosto 2009 il Presidente USA Barack Obama lo confermò alla guida della Fed fino al 2014, ma le udienze al Senato per la sua approvazione furono abbastanza tribolate. Alla fine Bernanke si vide rinnovare il mandato con il 70% di voti favorevoli, iniziando il nuovo incarico nel febbraio 2010.
Ben Bernanke: il Quantitative Easing
Nel marzo 2009 la Fed decise di dar vita al Quantitative Easing, un imponente piano di acquisto di titoli pubblici e privati per rilanciare l'economia a stelle e strisce profondamente debilitata. Il programma, in durata fino al 2015, comportò l'acquisto di 1.983 miliardi di dollari di titoli di Stato, 744 miliardi di mutui immobiliari subprime e 1.737 miliardi di mutui immobiliari sottostanti. Grazie a tali misure negli anni il tasso di disoccupazione USA scese fino a sotto il 5% e il PIL crebbe del 2%.
Con la mossa di Bernanke poi altre Banche centrali seguirono la stessa politica per affrontare le varie crisi che si affacciarono nel contesto economico-finanziario globale. Ad esempio la Bank of England contestualmente lanciò un piano di 200 miliardi di sterline che nel 2020 è diventato di 895 miliardi. Mentre Mario Draghi al timone della Banca Centrale Europea nel 2015 riuscì a scardinare il rigore dei Paesi del Nord Europa con un programma di acquisto ogni mese di 60 miliardi di euro di titoli di Stato, potenziato poi a 80 miliardi.
Quasi 10 anni più tardi dell'avvio dell'allentamento monetario, Bernanke dichiarò che la Fed allora commise degli errori nell'affrontare il disastro del 2008. In sostanza, tutti i policy maker della Fed non si accorsero di quanto "larga e devastante sarebbe stata la crisi" che portò a una profonda recessione degli Stati Uniti d'America. Per questa ragione la Banca Centrale fu lenta nel mettere in pratica il Quantitative Easing per evitare i danni economici che l'impatto dello scoppio della bolla immobiliare ha generato.
Ben Bernanke: pubblicazioni e riconoscimenti
L'ex Governatore della Fed ha effettuato molteplici pubblicazioni sui vari argomenti che riguardarono soprattutto le grandi crisi che hanno devastato l'America. Si ricorda ad esempio il compendio del 2000 sulla Grande Depressione, ma anche l'opera “Federal Reserve and The Financial Crisis” del 2013 dove si è raccolto una serie di 4 conferenze che Bernanke aveva tenuto nel 2012 sul crollo finanziario del 2008.
Nel 2015 ci fu la pubblicazione di “Memoir of a Crisis and Its Aftermath” dove venivano documentate le esperienze di Bernanke come Presidente della Fed nei periodi critici del mandato. L'ex Presidente della Banca Centrale USA è stato eletto Persona dell'anno nel 2009 dalla rivista prestigiosa "Time", mentre nel 2011 il Jerusalem Post gli attribuì il premio come uno dei 10 ebrei più influenti del mondo.
Nel 2022 Bernanke ha vinto il premio Nobel per le Scienze Economiche insieme a Douglas W. Diamond e Philip H. Dybvig per le ricerche su banche e crisi finanziaria. "Il loro lavoro è stato fondamentale per garantirci la comprensione delle banche, della loro regolamentazione e delle crisi che le riguardano. Le ricerche ci hanno anche mostrato come dovrebbero essere gestite le crisi finanziarie. Le indicazioni fornite riducono il rischio di crisi simili ed evitano che si trasformino in depressioni economiche a lungo termine con gravi conseguenze per la società", ha spiegato il Comitato.