La Banca dei Regolamenti internazionali (BRI) è la più antica istituzione finanziaria internazionale, strutturata come una società anonima per azioni e le cui quote sono possedute esclusivamente da Banche centrali e da altri istituti finanziari designati dal Consiglio di Amministrazione.
Il capitale sociale in dotazione è di 3 miliardi di euro suddiviso in 600 mila azioni nominative senza diritto di voto. Queste possono essere trasferite solo previa approvazione dell'istituto e conferiscono una partecipazione agli utili in maniera paritaria.
La sede sociale della Banca si trova a Basilea, in Svizzera. Il Presidente del Consiglio di amministrazione è Jens Weidmann, Governatore della Bundesbank , che è stato rieletto a marzo del 2021 per la terza volta consecutiva.
Banca dei Regolamenti Internazionali: funzioni principali
La BRI è nata per promuovere la cooperazione tra le Banche centrali, quindi il principale compito dell'istituzione è quello di fungere da Banca degli istituti centrali dei Paesi che ne fanno parte, di conseguenza svolge l'incarico di agente mandatario per i pagamenti internazionali.
Tuttavia, essa non può esercitare la funzione di prestare denaro ai Governi, di partecipare al capitale delle imprese pubbliche o private e di emettere moneta. La Banca dei Regolamenti internazionali tra l'altro effettua ricerche, elabora statistiche e pubblica bollettini riguardo gli aspetti economici, monetari e finanziari dei vari Stati a livello mondiale.
Presso l'istituzione inoltre sono effettuate le riunioni periodiche dei Governatori dei Paesi del G10 e vengono forniti servizi di segretariato per i comitati impegnati a promuovere la stabilità finanziaria e monetaria internazionale, come il Committee on the Global Financial System, il Committee on Payment and Settlement Systems, il Basel Committee on Banking Supervision e il Financial Stability Forum.
Banca dei Regolamenti Internazionali: organi
La Banca dei Regolamenti Internazionali è dotata di 3 organi principali, ognuno dei quali svolge determinate funzioni e coopera attivamente con gli altri. Essi sono rappresentati da:
Assemblea Generale
L'Assemblea Generale è costituita dalle 60 Banche centrali azioniste della BRI, che hanno diritto di voto proporzionalmente alla quantità di azioni emesse nel Paese di appartenenza. L'organo approva il bilancio e la relazione annuali, decide sulla distribuzione dei dividendi e sulle remunerazioni dei componenti il Consiglio d'Amministrazione. L'Assemblea si riunisce in genere una volta l'anno, a cavallo tra la fine di giugno e l'inizio di luglio.
Consiglio d'Amministrazione
Il Consiglio d'Amministrazione è formato da 21 membri, di cui 6 di diritto e che riguardano i Governatori delle Banche centrali di Stati Uniti, Inghilterra, Germania, Francia, Italia e Belgio. Ognuno di essi può nominare un altro esponente della stessa nazionalità. Il CdA nomina il Presidente e il Vice Presidente, che ricevono l'incarico per 3 anni.
Le riunioni del Consiglio si effettuano almeno 6 volte l'anno e le deliberazioni avvengono a maggioranza dei voti. Le decisioni prese devono essere coerenti con quella che è la politica monetaria delle Banche centrali dei Paesi partecipanti, ognuna delle quali ha diritto di veto sull'esecuzione delle operazioni.
Direzione Generale
La Direzione Generale è composta da un Direttore nominato dal Consiglio d'Amministrazione che ha il compito di eseguire le decisioni prese in seno allo stesso Consiglio. Eccezion fatta per due occasioni, da quando è nata la BRI tutti i direttori generali sono stati scelti tra gli Stati Europei. Solo nel 2003 l'incarico fu affidato al canadese Malcolm Knight e nel 2017 al messicano Agustin Carstens.
Banca dei Regolamenti Internazionali: origine, storia e sviluppi
La BRI è stata fondata il 20 gennaio 1930, a seguito del Piano Young dell'agosto del '29, ossia un piano di natura economica sulle riparazioni della Prima Guerra Mondiale addebitate alla Germania, uscita sconfitta dal conflitto. Nel 1924 si era fatto un tentativo di regolare la faccenda con il Piano Dawes, ma la cosa non andò in porto per l'opacità della regolamentazione.
A questo proposito il 7 giugno 1929 a Parigi si tenne un summit di delegazioni rappresentative dei Paesi di Belgio, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti d'America. Nell'occasione fu elaborato un programma di riparazione accettato dai tedeschi e che costituì l'incipit per la creazione della Banca dei Regolamenti Internazionali.
Il periodo più critico che visse la Banca fu durante il periodo nazista, dove all'interno del Consiglio d'Amministrazione fecero parte alcuni gerarchi del regime. La cosa sollevò molte critiche dopo il secondo conflitto bellico, da parte di alcuni Stati che accusarono la BRI di aver agevolato il Governo di Adolf Hitler nell'appropriazione dei beni dei Paesi occupati dalle forze del Terzo Reich.
Per questa ragione, durante le discussioni che culminarono negli accordi di Bretton Woods, la Norvegia chiese addirittura la liquidazione dell'istituto. Il Paese scandinavo trovò l'appoggio degli Stati Uniti e in effetti la BRI fu sciolta ma mai realmente liquidata.
Il fautore della salvezza della Banca fu John Maynard Keynes, rappresentante della delegazione britannica. Il grande economista di Cambridge si era sempre opposto a quello che lui considerava un ostracismo nei confronti della Germania riguardo le spese di guerra relative al primo conflitto e stavolta si mise letteralmente di traverso alla liquidazione della BRI.
Quando nel 1945 il defunto Roosvelt, che era favorevole alla decisione proposta dalla Norvegia, fu sostituito da Truman a seguito della sua dipartita, Keynes riuscì a convincere il nuovo Presidente americano a far sospendere lo scioglimento.
Nel 1948 arrivò la decisione definitiva: la BRI non fu liquidata e continuò ad operare come prima. Da quel momento la composizione della Banca subì una modifica, con l'adesione da parte delle Banche centrali dei Paesi socialisti, ad eccezione dell'Unione Sovietica e della Germania Est.
Durante tutti gli anni '60 la BRI cercò di gestire le crisi valutarie che si manifestarono a livello internazionale ma poi, a partire dal 1971 quando fu sancita la fine degli accordi di Bretton Woods, si concentrò soprattutto sulla vigilanza bancaria e assicurativa attraverso la cooperazione delle Banche centrali che facevano parte del sistema.
Con la crescita dei mercati finanziari del ventennio che abbraccia gli anni '80 e '90, la BRI ha cercato di salvaguardare la solidità del sistema finanziario internazionale, soprattutto a seguito delle gravi crisi finanziarie che hanno colpito Wall Street nel 1987 e le Tigri Asiatiche dieci anni più tardi.