Telecom Italia continua a rimanere al centro delle attenzioni degli operatori dei mercati finanziari. Il Cda del gruppo di telecomunicazioni italiano ha deciso di non dare seguito alla richiesta di KKR di avviare una due diligence alla luce del fatto che il fondo statunitense non ha confermato la precedente manifestazione d'interesse e il prezzo indicato.
Telecom Italia: si chiude il capitolo KKR, sul tavolo rimane il fondo Apax
KKR ha elencato le circostanze che hanno determinato l'impossibilità di confermare la potenziale operazione: il profit warning di dicembre, le nuove guidance sul piano strategico 2022-2024 inferiori alle attese e il downgrade delle agenzie di rating con outlook negativo
Rimane quindi sul tavolo il fondo di private equity inglese Apax interessato ad alcuni asset che dovrebbero confluire nella società dei servizi (ServCom) dell'azienda. Anche se su queste attività ci sarebbe l'interesse del fondo Apollo, la candidatura più credibile risulterebbe al momento quella di Apax che potrebbe replicare, in coppia con Iliad, l'offerta già sperimentata su Vodafone Italia.
Il Consiglio di Amministrazione della società riconsidererà la propria decisione qualora il fondo KKR decidesse di presentare "un'offerta concreta, completa e attrattiva" che contenga, fra le altre cose, anche l'indicazione del prezzo per azione ordinaria e di risparmio.
Il fondo USA, pur non essendo in grado di confermare i termini della manifestazione indicativa non vincolante, ha dichiarato di essere comunque disponibile a esplorare qualsiasi altra operazione nell’interesse della società, dei suoi azionisti e del Paese.
TIM approva bilancio esercizio 2021, perdita netta a 8,3 miliardi
Intanto, l’assemblea degli azionisti di Telecom Italia ha approvato il bilancio dell’esercizio 2021, chiuso con una perdita netta di 8,3 miliardi di euro, coperta mediante integrale utilizzo degli utili portati a nuovo (7,3 miliardi di euro) e prelievo da riserve per 956,7 milioni di euro.
Inoltre, l’assemblea ha confermato Pietro Labriola, Direttore generale di Telecom Italia, nella carica di consigliere (già cooptato e nominato AD lo scorso 21 gennaio). Il mandato di Pietro Labriola cesserà unitamente a quello degli altri consiglieri alla data di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2023. L’assemblea in sede straordinaria ha inoltre approvato la riduzione in via definitiva delle poste di patrimonio netto utilizzate a copertura della perdita d’esercizio 2021.