Partenza in lieve discesa per il titolo TIM a Piazza Affari nei primi scambi dall'apertura delle contrattazioni. L'Amministratore Delegato Pietro Labiola ha confermato la tabella di marcia per la presentazione del nuovo piano prima dei risultati trimestrali quest'anno. Il programma sarà basato su 4 temi: EntepriceCo, ConsumerCo, NetCo e TIM Brasil.
Questo dovrebbe portare significativi vantaggi sia per quanto riguarda il discorso della regolamentazione che per le sinergie derivanti dalla condivisione delle spese in conto capitale sulla fibra tra TIM e Open Fiber nell'ambito della rete unica.
La scissione tra NetCo e ServiceCo avverrebbe nell'arco di 2-3 anni e potrebbe trovare come ostacolo la posizione del fondo americano KKR come azionista di Open Fiber, quella di
Cassa Depositi e Prestiti che potrebbe decidere di rimpiazzare con una maggiore partecipazione in NetCo la quota detenuta in ServiceCo, la questione relativa alle valutazioni e le problematiche inerenti l'Antitrust.
TIM: in arrivo un'OPA ostile da KKR?
In base a un'indiscrezione del sito Web di rassegna stampa Dagospia,
KKR potrebbe lanciare un' OPA ostile nei confronti di TIM, con un accordo con il Governo italiano per quel che riguarda la cessione della rete. Quindi il fondo americano non ha accantonato le sue mire sulla compagnia di telecomunicazioni dopo aver ricevuto
l'ennesimo diniego sulla due diligence dell'azienda.
Ricordiamo che il 21 novembre scorso KKR aveva manifestato l'interesse, poi ribadito poche settimane fa, di lanciare un'OPA sul 100% delle azioni di TIM al prezzo di 0,505 euro. Un'operazione questa che avrebbe poi spianato la strada per la
divisione della rete dagli altri servizi e poi eventualmente per la fusione con Open Fiber. Tuttavia, aveva chiesto come condizione quella di
accedere all'approfondimento di dati e informazioni sulla compagnia, cosa che gli è stata ripetutamente negata.
A questo punto è anche possibile che KKR si andrebbe a focalizzare sui singoli asset, trovando un accordo con CDP e NetCo che risulti vantaggioso per tutti. Nel contempo CDP dovrebbe contenere l'impegno finanziario richiesto dalla detenzione della quota di controllo nella futura rete unica.
TIM intanto ha affidato a Eugenio Santagata il ruolo di Chief Public Affaires & Security Office, che riferirà direttamente all'Amministratore Delegato Pietro Labriola. Santagata ha un'esperienza consolidata nel settore della Difesa, avendo trascorso 10 anni come ufficiale dell'Esercito in ruoli di comando operativo, prima di intraprendere un percorso manageriale. In questo momento detiene anche 93.000 azioni di TIM. La funzione security è affidata a Stefano Grassi, alle sue strette dipendenze, il quale 208.536 azioni ordinarie della società.
TIM: vanno comprate le azioni in Borsa?
Da diverse sedute il titolo TIM si muove poco nella
Borsa milanese, in attesa di vere novità che sblocchino una situazione apparentemente di stallo.
Quest'anno le azioni sono in discesa del 29% a 0,308 euro ma secondo Websim rimangono molto interessanti, con target price che si aggira intorno a 0,49 euro.
L'appeal speculativo sarebbe derivante dalla visibilità che scaturisce dalla realizzazione della rete unica che, secondo il sito di informazione, analisi e consulenza finanziaria sulle società quotate in Borsa, sarà messo nero su bianco entro la fine di questo mese. Questo consentirebbe a TIM e Open Fiber di attuare le sinergie senza dover aspettare che avvenga la rottura degli asset societari e l' integrazione tra NetCo e Open Fiber.