Il settore dei semiconduttori sta attraversando un periodo critico come mai accaduto prima. La rivoluzione tecnologica che ha avuto la nostra società negli ultimi tempi ha portato a una fame di chip estremamente esuberante rispetto a quanto tutta l'industria possa ragionevolmente fornire. E questa situazione si è esacerbata con la pandemia, per effetto delle chiusure che hanno fatto esplodere la domanda di PC, giochi elettronici, telefonini e quant'altro abbia bisogno di una presenza importante di microchip.
Per ovviare al problema, i Governi si stanno movimentando con pacchetti di stimolo al fine di cercare di incrementare l'offerta e riequilibrare il mercato. Negli ultimi giorni, ad esempio, il Senato negli Stati Uniti ha approvato una serie di misure da 250 miliardi di dollari che includono finanziamenti e incentivi ai produttori di chip per la ricerca e per costruire maggiori impianti.
Anche le aziende si stanno dando da fare con investimenti mirati, come dimostrano i piani di Intel, che spenderà 20 miliardi di dollari per 2 nuovi stabilimenti in Arizona o quelli di Taiwan Semiconductor, che impiegherà nei prossimi 3 anni ben 100 miliardi per una serie di fabbriche, tra cui 2 sempre in Arizona.
Chip: Taiwan Semiconductor al centro dell'attenzione
Proprio l'azienda cinese potrebbe essere oggetto dell'attenzione degli investitori a Wall Street perché le azioni hanno avuto una dinamica particolare in quest'ultimo anno e mezzo. Dopo il rally partito nella primavera dello scorso anno quando è scoppiata la pandemia, con il titolo che ha quasi triplicato il suo valore, da febbraio del 2021 Taiwan Semiconductor ha cominciato a perdere colpi e ha lasciato per strada il 15% del suo valore. Questo potrebbe attirare gli investitori per acquistare le azioni a un valore più basso, ma in realtà ci sono dei motivi per entrare a mercato e altre ragioni per non farlo. Vediamoli insieme.
Taiwan Semiconductor: 3 motivi per comprare le azioni
Nonostante il calo degli ultimi mesi, il titolo nell'ultimo anno ha realizzato una performance di oltre il 100% e quindi il trend rimane saldamente impostato al rialzo ma, in aggiunta a questo, vi sono almeno 3 buone ragioni per tenere le azioni portafoglio:
- L'azienda è leader mondiale nel settore e fornisce i più grandi colossi della tecnologia come Apple, Qualcomm e Huawei. Questa forse è una delle principali motivazioni per cui i grandi investitori preferiscono conservare il titolo, tant'è che il ritorno dell'investimento negli ultimi 10 anni è stato in media del 29% annuo.
- I semiconduttori in futuro eserciteranno lo stesso ruolo che il petrolio ha avuto in passato, ossia rappresenteranno un bene fondamentale per tutto il tessuto produttivo mondiale, dal 5G all'intelligenza artificiale, al cloud computing, alle auto elettriche, alla telefonia in generale. Tutti settori dove Taiwan Semiconductor ha un ruolo di cruciale importanza.
- La società ha investito molto per produrre chip sempre più efficienti, con una generazione di maggiore potenza e un utilizzo di minore energia. Gli analisti ritengono che la concorrenza su questo fronte non sia ancora all'altezza dell'azienda cinese, che peraltro è gestita magnificamente.
Taiwan: 3 motivi per non comprare le azioni ora
Nel breve termine ci sono altrettante valide ragioni per stare lontani dalle azioni di Taiwan Semiconductor, fermo restando che le considerazioni cambiano radicalmente se si ha un'ottica di lungo periodo. Se si considera di entrare a mercato proprio in questo momento, bisogna valutare quanto segue:
- I multipli sono alti. Le azioni sono scambiate a 27 volte gli utili previsti per i prossimi 12 mesi, il che è un valore alto non solo rispetto alla media degli ultimi 5 anni del Price/Earnings di Taiwan Semiconductor, che è di 19, ma anche e soprattutto in confronto a quello dell'indice S&P 500 che è intorno ai 22. Secondo alcuni analisti, le azioni dovrebbero perdere almeno un altro 15% perché il prezzo sia allettante per l'acquisto.
- Il grande vantaggio competitivo può rivelarsi un'arma a doppio taglio, perché per mantenerlo l'azienda è spinta a effettuare spese importanti per gli investimenti, come sta in effetti facendo. Questo significa che nel breve vi è l'aumento delle spese in conto capitale, con potenziale impatto sul free cash flow e sul dividendo che attualmente rende l'1,8%.
- Le tensioni geopolitiche tra Taiwan e la Cina potrebbero destabilizzare l'attività aziendale e il titolo in Borsa. Sebbene gli osservatori non vedano un conflitto armato all'orizzonte, l'attività militare cinese nel Mar Meridionale ha contribuito ad aumentare le tensioni. In caso ci dovesse essere un'escalation, gli effetti potrebbero essere catastrofici. E non solo per le azioni di Taiwan Semiconductor.