Le vendite sulle azioni delle auto elettriche cinesi non si fermano a Wall Street. NIO, Li Auto e XPeng sono sotto attacco dopo che indiscrezioni di stampa hanno evidenziato preoccupazioni riguardo il settore dei veicoli elettrici del Dragone.
NIO ha chiuso l'ultima seduta di Borsa con una perdita dell'1,72% portando al 47% il ribasso dai massimi di inizio anno; Li Auto e XPeng hanno fatto peggio lasciando sul terreno rispettivamente il 4,64% e il 2,27%. Anche oggi l' umore del mercato al riguardo non è dei migliori nelle prime fasi delle contrattazioni e le 3 azioni continuano a essere shortate a piene mani.
Auto elettriche cinesi: perché sono state vendute le azioni
Ciò che ha impressionato il mercato è stato un editoriale apparso ieri sull'Agenzia di stampa ufficiale della Repubblica Popolare Cinese, Xinhua, dove si denunciava che le auto elettriche venivano richiamate con maggiore frequenza rispetto ai veicoli a combustione, sollevando problemi legati alla sicurezza. Quindi si precisava che raramente la gamma di auto dichiarata finiva con il corrispondere poi alla realtà. Per questo, sottolinea l'articolo, gli investitori hanno cominciato a voltare le spalle alle azioni quotate nella Borsa americana, perché sono perfettamente al corrente dei difetti di fabbricazione.
Tuttavia il settore procede spedito nella produzione. Dall'inizio del 2021 il numero di auto immesse nel mercato è cresciuto di 4 volte, con una percentuale di immatricolazioni che si aggira intorno al +300%. Ad avere aumentato la febbre per le auto elettriche le iniziative del Governo, che ha inserito tutta una serie di vantaggi fiscali volti a favorire la produzione e l'acquisto da parte dei consumatori. Stando alle previsioni, NIO, Li Auto e XPeng dovrebbero raddoppiare il fatturato nel 2021 su base annuale.
Auto elettriche cinesi: altri due fattori del sell-off azionario
Non è stato solo l'articolo di Xinhua ad avere scatenato il sell off sui titoli delle auto elettriche cinesi, ma altri due fattori hanno concorso in maniera rilevante. In primis la carenza di chip a livello globale. Nei giorni scorsi NIO ha dovuto chiudere lo stabilimento JAC-NIO di Hefei fermando la produzione per la mancanza di approvvigionamento di semiconduttori. Questo significa che nel primo trimestre verranno consegnati dai 500 ai 1.000 veicoli in meno.
L'altro aspetto riguarda l'aumento dei tassi d'interesse. Tutto il settore tecnologico è stato colpito da una nuova impennata dei rendimenti obbligazionari con i Treasury Bond che sono arrivati all'1,75%. Questo perché, essendo il comparto composto da aziende legate alla crescita, diventa più oneroso per le stesse finanziare gli investimenti. Inoltre tali società otterranno maggiori flussi reddituali in un periodo di tempo medio-lungo, quindi un rialzo dei tassi rende l'investimento più conveniente oggi, diminuendo quello che è il valore attuale della liquidità e dei dividendi futuri.