Mentre Wall Street continua a segnare record dopo record, le piazze finanziarie europee rimangono zavorrate dalle campagne vaccinali che procedono a rilento. Dopo lo stop pasquale Piazza Affari ha perso slancio con il settore bancario in affanno (oltre -5% UniCredit nell’ultima settimana, -4,5% Banco BPM) così come altri titoli importanti come Telecom Italia (-5,7%) e i titoli oil (-2,6% ENI, -5% Tenaris).
Una sottoperformance marcata che ha portato il FTSE Mib a perdere il momentum positivo che l’aveva portato ad essere nei primi mesi dell’anno uno dei migliori indici mondiali sull’onda anche dell’effetto Draghi. Adesso il saldo da inizio anno vede l’indice guida di Borsa Italiana a +9,88%, peggio del DAX 30 e del CAC 40 (entrambi a +11%) così come di S&P 500 (+9,9%) e il Dow Jones (+10,4%).
Vaccini: continua la querelle tra AstraZeneca e l'UE
Intanto è in vigore da oggi l'ordinanza che permette a sei regioni italiane, tra cui Lombardia, Toscana e Piemonte, di passare da fascia rossa ad arancione, con la prospettiva di possibili ulteriori allentamenti da fine mese-inizio maggio.
Il ministro del Turismo Garavaglia indica il prossimo 2 giugno come data entro cui ci dovrebbe essere una riapertura totale. Sul fronte vaccini, mentre sono attese in Italia nei prossimi giorni le prime dosi del vaccino Johnson&Johnson, prosegue invece la querelle tra AstraZeneca e l'UE sulla fornitura di dosi.
Ieri la casa farmaceutica ha detto di aver avuto un incontro positivo con la Commissione UE la scorsa settimana. In questo contesto l’indice FTSE Mib perde terreno e si avvicina su livelli interessanti dal punto di vista tecnico.
L’attenzione degli investitori sarà inoltre focalizzata su alcuni dati macro importanti relativi all’economia della Penisola che saranno diffusi questa settimana (clicca qui per il calendario macro della settimana 12-16 aprile 2021).
Indice di Borsa FTSE Mib: l’analisi tecnica
Osservando il grafico giornaliero dell’indice di Borsa FTSE Mib si può notare che i corsi nell’ultima ottava hanno dato il via ad un movimento correttivo dopo aver sfiorato il livello tondo e psicologico dei 25.000 punti.
Nonostante ciò, il trend sottostante si mantiene orientato al rialzo con le quotazioni che al momento rimangono ancora al di sopra del supporto dinamico di medio periodo espresso dalla trendline che conta il minimo del 29 ottobre, con quello del 28 gennaio e del 4 marzo 2021, che al momento transita a 24.245 punti.
Nonostante il recente riassorbimento dai top di periodo, che al momento appare fisiologico visto il precedente uptrend, l’operatività più idonea sembrerebbe quella rialzista piuttosto che ribassista. In particolare, se i corsi dovessero tornare a testare il livello dinamico precedentemente menzionato, eventuali segnali di forza potrebbero essere interpretati come opportunità di acquisto in linea con il trend dominante con obiettivo verso area 25.000 punti.
Una chiusura stabile al di sotto dei 24.160 punti aprirebbe invece le porte a strategie di matrice ribassista con target collocabile 23.660 punti, dove si trova la successiva area di concentrazione di domanda. Vediamo ora la strategia e i livelli operativi nel dettaglio.
Indice di Borsa FTSE Mib: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG
A livello operativo, si potrebbero valutare strategie long da 24.245 punti. Lo stop loss potrebbe essere localizzato a 24.100 punti, mentre l’obiettivo a 25.000 punti.
Per questo tipo di operatività si presta il Certificato Turbo24 Long di IG con ISIN DE000A2257Z8, leva 10 e prezzo ask a 25,223 euro. Con il Turbo Calculator vediamo i livelli corrispondenti sul Certificate: prezzo di entrata a 23,664 euro, stop loss a 22,214 euro e target a 31,214 euro. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo che:
- 1 Turbo24 = 0,01 euro a punto
- 10 Turbo24 = 0,10 euro a punto
- 100 Turbo24 = 1 euro a punto
- 1.000 Turbo24 = 10 euro a punto
Ad esempio, pensiamo di comprare 50 pezzi del Certificato Turbo24 con ISIN DE000A2257Z8 per un controvalore di 1.261,15 euro. Se il nostro target venisse raggiunto potremo vendere i prodotti incassando 1.560,70 euro. Se invece dovesse essere raggiunto lo stop loss si avrebbe la possibilità di vendere i Certificate a 1.110,70 euro.
L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché accada ciò le quotazioni del principale indice azionario italiano dovranno raggiungere i 21.976,64 punti, dove si trova il Knock-Out del Certificate.
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