Negli scorsi giorni, i principali indici di Borsa americani sono riusciti ad archiviare nuovi massimi storici, spinti dall’insediamento alla Casa Bianca di Joe Biden. In una situazione in cui i contagi da Covid-19 continuano a crescere in tutto il mondo e la campagna vaccinale procede a rilento, gli investitori scommettono sulle misure a sostegno dell’economia che la Federal Reserve e l’Amministrazione Biden continueranno a fornire.
Rally mercati: Biden e trimestrali sostengono gli acquisti
In particolare, il 46esimo Presidente degli Stati Uniti ha presentato un piano da 1.900 miliardi di dollari che include pagamenti diretti ai cittadini e più denaro per contrastare la pandemia e per velocizzare la distribuzione delle soluzioni vaccinali. A sostenere gli acquisti sono anche stati i risultati della stagione delle trimestrali in corso.
Secondo FactSet, al momento poco meno del 90% delle società appartenenti all’indice S&P 500 che hanno pubblicato i conti del 4° trimestre 2020 hanno sorpreso le attese degli analisti. All’orizzonte si stagliano però diverse nubi: innanzitutto il mercato del lavoro a stelle e strisce ha rallentato il recupero.
Le richieste di sussidi di disoccupazione della scorsa settimana si sono attestate a 900mila unità, meglio delle stime ma molto distante dal picco pre-pandemico di 695mila unità. In tale scenario, le misure di stimolo fiscale potrebbero mettere pressioni al rialzo all’inflazione, elemento che se non dovesse andare fuori controllo non dovrebbe preoccupare la Federal Reserve, la quale si è sganciata dal target del dato.
Oltre a questo, stanno crescendo le tensioni tra USA e Cina. Pechino ha infatti sanzionato 28 personalità statunitensi per aver violato la sovranità del Paese. Da alcune banche d’affari inizia ad emergere la convinzione che il rally dei mercati azionari non sia sostenibile.
Rally mercati: i segnali di allerta dalle banche d’affari
Di recente sono stati pubblicati i risultati del sondaggio mensile di Bank of America svolto tra i gestori mondiali, dai quali si evince un grande ottimismo segnalato dalla liquidità detenuta ai minimi da 8 anni. Questa indicazione storicamente ha provocato ribassi dei mercati consistenti nel giro di un mese, del -3,2% per l’S&P 500.
In un report, Citi segnala come vi sia un disallineamento tra l’economia reale e l’andamento dei mercati finanziari che è andato oltre le soglie di allerta, facendo crescere il pericolo di un incremento della volatilità nel breve termine.
Per gli esperti inoltre, la Federal Reserve diminuirà gradualmente l’acquisto delle obbligazioni, con gli investitori che, con meno propensione al rischio, dovrebbero quindi tornare a guardare a questa asset class.