Cos’è l’indice VIX? Ogni volta che c’è tensione nei mercati finanziari o quando si verificano significativi crolli di Borsa sentiamo subito nominare dai media che l’indice che misura la volatilità è balzato al rialzo. L'indicatore elaborato dal CBOE misura quanta incertezza si aspettano i trader sulla Borsa a stelle e strisce ed è un riferimento importante per capire da che parte tirerà il vento nelle sale operative.
Ne abbiamo avuto un chiaro esempio durante il crollo dei mercati di febbraio/marzo 2020 causato dallo scoppio della pandemia di coronavirus. Il VIX si è riportato su livelli che risalivano alla Grande Crisi del 2008, iniziata con il fallimento di Lehman Brothers.
Ma cosa vuol dire esattamente? Come funziona il Volatility Index e come va interpretato? Perchè quando le Borse crollano il VIX sale? Ecco tutte le risposte che stavi cercando.
Indice VIX: cosa è l’indice della «paura»
Introdotto per la prima volta nel 1993 dal Chicago Board Options Exchange (CBOE), il più grande mercato al mondo di opzioni, l’indice VIX era originariamente progettato per misurare l’aspettativa della volatilità implicita a 30 giorni nei prezzi delle opzioni “at the money” dell’indice S&P 100.
Oggi, invece, il VIX stima la volatilità implicita delle opzioni (call e put) sul principale indice azionario USA, l’S&P 500, offrendo sempre una previsione della sua variabilità nei successivi 30 giorni. Tanto più alto è il valore del VIX, maggiore sarà la percezione del rischio presente sul mercato. Per questo motivo, nel gergo finanziario, il benchmark si è guadagnato infatti l’appellativo di indice della «paura». È, in sostanza, l’espressione della variabilità attesa dagli operatori circa il principale indice azionario USA.
Indice VIX: elaborazione e funzionamento
Nel 1993, anno di nascita dell’indice VIX, il paniere di opzioni di riferimento era composto solamente da otto call e otto put sull’indice S&P 100. Dal 2003 ha preso come riferimento l’indice maggiore, l’S&P 500 e un maggior numero di opzioni sia call che put, così da descrivere con più efficacia le aspettative degli investitori sulla volatilità futura del mercato azionario americano.
Perché la volatilità implicita è importante? La volatilità implicita è uno dei fattori determinanti nel pricing delle opzioni. Per questo motivo più questa variabile è alta maggiore sarà il premio dell’opzione. La volatilità implicita è una stima sui prezzi futuri che non ha niente a che fare con quelli attuali. Anche se gli investitori prendono in considerazione la volatilità implicita nelle loro decisioni di investimento, causando un impatto diretto di questa sul livello dei prezzi di oggi, non c’è nessuna garanzia che le aspettative sui prezzi futuri si realizzino effettivamente.
Indice VIX: i valori da monitorare
Gli operatori dei mercati finanziari osservano il VIX facendo attenzione in particolare a valori compresi tra i 25 e i 30 punti. Questa è tradizionalmente il range critico che demarca una condizione di bassa volatilità tipica delle fasi rialziste delle Borse da uno scenario di alta volatilità, tipicamente associato a un ribasso dei mercati azionari.
Si sa, le Borse amano salire per le scale e scendere con l’ascensore. Al netto di eventi occasionali, solitamente sono le fasi ribassiste quelle che sperimentano le maggiori variazioni in termini di prezzo-tempo.
È anche importante tenere a mente che l’indice della «paura», non descrive la paura di un calo delle Borse. La volatilità descritta dal VIX è da intendere in entrambe le direzioni per le Borse, anche se – come spiegato precedentemente – sono più interessante le fasi di downside rispetto a quelle di rialzo.
In sostanza, durante periodi di grande incertezza, la paura di un forte calo nel livello dei prezzi stimola la domanda di opzioni put, utili al fine di coprirsi da eventuali ribassi fissando il prezzo di vendita.
Da qui consegue un aumento della loro volatilità implicita e dunque del valore dell’indice VIX. Al contrario, durante i periodi di mercato rialzista c’è più fiducia tra gli operatori, i quali hanno meno necessità o urgenza di coprirsi da un eventuale crollo dei mercati azionari. In queste fasi di “tranquillità” il VIX tende a stazionare su livelli inferiori a 20.
Indice VIX: risvolti operativi
Compresi i vari aspetti dell’indice VIX, a molti sarà venuto in mente come sia possibile sfruttare le indicazioni dell’indice di volatilità sui mercati finanziari. Molti trader scelgono di investire in azioni quando l'indice VIX è ai massimi e sta gradualmente tornando verso i suoi valori medi.
Ma è davvero così semplice? Investire in azioni o su indici azionari quando il VIX si trova su valori molto alti non è certamente una cosa per tutti, ma solo per chi ha sangue freddo e una grande consapevolezza di quello che sta accadendo.
Ne abbiamo avuto un chiaro esempio con il ribasso provocato dallo scoppio della pandemia di coronavirus. In quella occasione il VIX ha superato i 60 punti e in una situazione simile non è stato affatto facile operare. C’è da dire che dopo quel violento ribasso il mercato abbia poi trovato un solido bottom, ormai abbandonato Questo vale soprattutto per gli indici USA, che oltre a superare i livelli pre-pandemia si sono spinti su nuovi massimi storici.