Nell'ottava appena trascorsa si è assistito ad un deciso aumento della volatilità, con l'invasione in Ucraina che non era stata prevista da nessuno. In giornate come queste, parlare di analisi tecnica o intermarket è inutile o addirittura fuorviante.
La paura è molto democratica e colpisce tutti, inducendoli a vendere al meglio: quello che non si deve fare. I mercati azionari alternano sedute di pesanti ribassi a rimbalzi improvvisi e inaspettati. Questo andamento continuerà per un po', a seconda delle notizie che arriveranno dal fronte o dalla comunità internazionale in merito alle sanzioni.
In sintesi, chi ha investito in azioni potrebbe tenersele, mentre chi non è ancora dentro il mercato potrebbe iniziare a valutare acquisti mirati e frazionati per costruire un portafoglio di medio-lungo termine a sconto.
Materie prime: oro e petrolio accelerano al rialzo
Nella settimana appena conclusa abbiamo visto un generale apprezzamento delle materie prime, che si sono apprezzate a causa della possibile scarsità che potrebbe verificarsi in seguito alle evoluzioni della crisi.
Oro e petrolio Brent sono i beni che si apprezzano maggiormente da queste situazioni, in quanto sono considerati i beni rifugio a difesa dei propri risparmi. La crescita delle commodities alimenta l'inflazione, che prima del conflitto tra Russia e Ucraina era il tema di discussione principali delle Banche centrali.
Oltre a questo, vi è una nuova difficoltà: fino a pochi giorni fa si parlava di quanto aumentare i tassi per frenare l'indice dei prezzi al consumo. Ora è invece necessaria cautela. Chi esagera nell'inasprimento delle politiche monetarie rischia di frenare la crescita a favore di un periodo di stagflazione: lo scenario economico peggiore. In questo senso, le prossime settimane saranno decisive per chiarire la questione.
Mercato obbligazionario: si accantona il tema del rialzo dei tassi
La settimana si è chiusa in maniera turbolenta anche per quello che riguarda il mercato del debito. Bond e obbligazioni governative continuano a catalizzare le attenzioni, soprattutto per quelle di lungo termine, in quanto un rialzo dei tassi in USA ed Europa sembra essere meno impellente rispetto a prima della crisi.
Dopo mesi di ribassi, i venti di guerra hanno portato forza alle obbligazioni, in quanto sono il contraltare ai rovesci in caso di turbolenze sui mercati azionari, soprattutto se ciò è dovuto a shock esogeni. È da ricordare però che il tema del rialzo dei tassi è solo archiviato, e tornerà al centro dell'attenzione appena vi sarà l'archiviazione della questione ucraina. In Europa, la BCE ha fatto filtrare che si parlerà di alzare il costo del denaro solo a fine anno.
Forex: dollaro si apprezza come valuta rifugio
Le quotazioni di EUR/USD hanno chiuso la settimana con importanti oscillazioni, derivanti dalle tensioni geopolitiche. Il dollaro USA, insieme al franco svizzero, è considerato un bene rifugio in momenti di particolare tensione come quello attuale.
Al momento è davvero inutile avventurarsi in analisi macroeconomiche: semplicemente dobbiamo attendere che vengano ripristinate le correlazioni positive o inverse tra le diverse asset class per ipotizzare le evoluzioni del biglietto verde e non solo.
Franco Bandelli - www.finanzairriverente.com