Le elezioni tedesche quest'anno vivono un'attesa febbrile. Domenica 26 settembre il Bundestag si rinnova e la grande novità in grado di alterare gli equilibri politici ed economici della Germania è rappresentata dall'uscita di scena di Angela Merkel.
La cancelliera tedesca dal 2005 rappresenta ormai un'istituzione a Berlino. Con il suo pugno di ferro, la 67enne leader del CDU è riuscita a tenere salda l'unità dell'Unione Europea in tutti questi anni, facendo nel contempo valere le ragioni di un popolo tedesco a volte fin troppo austero.
La sua mancata candidatura comporta che la grande coalizione tra l'Unione Democratica-Cristiana e il Partito Social Democratico che sta governando il Paese sarebbe del tutto messa in discussione dai piccoli partiti. La soglia minima per essere rappresentati in Parlamento è del 5%, ma l'impatto che essi avranno sulle alleanze potrebbe essere decisivo.
Elezioni Germania: 3 fattori che incidono sui mercati
I mercati stavolta potranno risentire in modo particolare le risultanze di questa tornata elettorale come poche altre volte è successo. La subentrante incertezza avrà probabilmente un riflesso sulla volatilità e quindi sulle scelte d'investimento degli operatori, che a scopo precauzionale potrebbero anche decidere di liquidare almeno una parte delle posizioni in essere. Ad ogni modo sono soprattutto 3 i fattori che condizionano la reazione dei mercati finanziari con le elezioni tedesche, vediamole.
Velocità di formazione del nuovo Governo
La rapidità di formazione di una coalizione in grado di governare sarebbe un ottimo segnale per il mercato perché ridurrebbe la finestra temporale d'incertezza, con riflessi positivi sull'Euro e sulle Borse europee. In realtà questo sarebbe uno scenario eccessivamente ottimistico, in quanto la maggior parte delle formazioni di Governo si sono avute con tempistiche più lente, soprattutto se le differenze di vedute tra i partiti alleanti erano marcate.
Se l'influenza dei piccoli partiti alla fine risulterà decisiva è molto probabile che le negoziazioni per la creazione di una maggioranza richiederanno periodi di discussioni accese e varie fumate nere, prima di giungere a un accordo. Nelle ultime elezioni l'EUR/USD arrivò a cedere il 2% sul mercato valutario per tutto il tempo antecedente l'avvio della grande coalizione.
Stabilità della coalizione
Il migliore messaggio che potrà essere lanciato al mercato è quello della determinazione di una maggioranza in grado di governare. La cosa però risulterà molto improbabile, in quanto verosimilmente vi sarà un'alleanza a 3 con l'ingresso del Partito Liberal Democratico, che ha delle posizioni politiche a volte in antitesi con quelle degli alleati.
A questo punto si fa anche strada la possibilità che non si venga a creare nessuna struttura per la guida del Paese e che le elezioni vengano ripetute. Questo sarebbe ovviamente lo scenario peggiore, che potrebbe scatenare un sell-off per le azioni, allargare gli spread e mandare sotto pressione la moneta unica.
Politica fiscale e zona Euro
Dopo l'arrivo della pandemia, la politica europea ha avuto una svolta decisiva che richiama l'espansionismo fiscale e la riforma dell'eurozona. Qualsiasi Governo che mette in discussioni certi parametri sarebbe come un ritorno al passato e la rivisitazione di tutte quello logomachie che hanno contrassegnato i rapporti tra i Paesi europei per lungo tempo.
In questo la formazione di un Governo costituito dai Verdi e dai Cristiano-Democratici con una maggioranza solida sarebbe l'ideale, in quanto darebbe un senso di continuità in grado di rilanciare l'economia e rafforzare l'Euro. Di conseguenza, gli spread periferici sarebbero più contenuti e il sentiment azionario acquisirebbe maggior vigore.