Lo scenario che si va configurando per l'anno che verrà probabilmente non sarà l'ambiente migliore per i mercati azionari. Da quando è scoppiata la pandemia le Borse sono state sostenute dal denaro facile elargito dalle principali Banche centrali di tutto il mondo, accompagnato da tassi d'interesse tenuti ai minimi storici. Questo ha reso più agevole finanziarsi sul mercato per poi far confluire un fiume di denaro verso i mercati finanziari.
Con l'inflazione che ora minaccia seriamente l'economia dei vari Paesi, gli istituti monetari stanno correndo ai ripari. La Federal Reserve ha iniziato a novembre la riduzione del gigantesco piano di acquisto di titoli pubblici e privati per 120 miliardi di dollari mensili. Ma la cosa più importante è che ora il Governatore Jerome Powell ha attuato una vera e propria svolta da falco dichiarando che l'inflazione non è più temporanea, a dispetto di quanto aveva detto sinora. Questo fa solo pensare che il prossimo anno la Fed possa aumentare i tassi d'interesse, magari già nella prima metà del 2022.
Un'altra che verosimilmente seguirà lo stesso percorso, forse con un certo anticipo sui tempi, sarà la Bank of England, che non ha molte scelte se non quella di stringere sul costo del denaro per frenare il preoccupante progredire dei prezzi. La prossima settimana si terranno gli appuntamenti con le principali Banche centrali a livello globale, mai così importanti come adesso per capire come i mercati potranno orientarsi a partire da gennaio del prossimo anno.
Deutsche Bank: nel 2022 il mercato tornerà ai fondamentali
Quanto è successo fino ad ora ha determinato che i fondi d'investimento abbiano adottato una strategia essenzialmente a carattere passivo. In buona sostanza, i mercati salgono si investe su un indice che ne riproduce l'andamento. Nel 2021 infatti gli afflussi verso i fondi sono stati di circa 900 miliardi di dollari, ma di questi il 90% è andato a finire nella gestione passiva.
Dal 2022 secondo Deutsche Bank non sarà più così e anzi i gestori dovranno ingegnarsi per trovare quei titoli che maggiormente avranno possibilità di crescita in un contesto che non promette gli stessi guadagni di quest'anno. Per questo l'anno venturo sarà quello degli stock picker, che avranno da investire denaro, tempo ed energie nella ricerca e nella selezione.
In una nota, la banca tedesca evidenzia come l'aumento dei rendimenti obbligazionari fornirà agli investitori un numero di opzioni maggiore sui titoli a reddito fisso e su assets sensibili ai tassi. Quindi, con la liquidità che andrà a ridursi per via delle strette monetarie, i gestori dovrebbero "fare i compiti a casa per ottenere rendimenti significativi."
Deutsche Bank considera l'esuberanza del mercato di quest'anno come l'apice di una tendenza iniziata dopo la crisi finanziaria del 2008. Il prossimo anno però le Borse potrebbero essere scioccate dal ritorno dei fondamentali, secondo gli analisti della banca, che diventeranno più importanti con la riduzione degli stimoli monetari.