Mercati in bolla o no? Riavvolgiamo un pò il nastro e focalizziamoci sul Nasdaq, andando a vedere cosa è successo in passato quando si sono venute a creare delle condizioni simili.
Partiamo dunque dalla genesi della bolla dot.com che affossò l'indice tecnologico statunitense a inizio millennio. Dopo un lungo rally, nel febbraio del 2000 il Nasdaq si posizionò ben al di sopra della banda superiore della c.d. bolliger band. Di lì a poco parti una correzione durata 3 anni. Da allora e per oltre venti anni l’indice si è sempre mantenuto sostanzialmente all’interno delle due bande (il grafico di sotto riportato con rilevamenti trimestrali lo dimostra chiaramente).
Lo scorso anno però qualcosa è cambiato. Sostenuto dalle solite azioni, dal 29/5/2020 l’indice USA è schizzato al di sopra della banda superiore. e da allora ad oggi si è sempre mantenuto ben al di sopra di tale indicatore. Si tratta di un arco di tempo particolarmente lungo, come in passato non si era mai visto.
Senza contare che tutto questo poi si inserisce in un contesto in cui da febbraio 2020 il Nasdaq ha registrato una performance del +85%, percentuale veramente importante anche in considerazione dell'arco temporale di riferimento. Questa performance non tiene in considerazione tutti i rialzi pre-covid, con l'indice Tech americano che aveva già corso parecchio.
E che la situazione sia davvero complicata e con risvolti difficilmente prevedibili lo dimostra anche il fatto che l’indice S&P 500 per la prima volta dal 1994 ad oggi si trovi a sua volta posizionato ben al di sopra della banda superiore della bolliger band. Null’altro da aggiungere.