Nella settimana appena conclusa si è assistito ad un deciso rimbalzo dei principali indici di Borsa a livello globale, in linea con quanto gli investitori si potevano aspettare in prossimità della fine dell'anno. Il FTSE Mib ha guadagnato un punto percentuale, mentre S&P 500 e EuroSotxx 50 hanno superato di slancio il 2%.
Con buone probabilità anche la settimana appena iniziata sarà indirizzata verso la positività, anche se poco indicativa sulla direzione futura. Le analisi finanziarie contano poco nei periodi festivi, caratterizzati da scambi e volumi rarefatti. A mio avviso gli unici avvenimenti che potrebbero negare questa tesi sono eventi esogeni avversi, come ad esempio gli attentati.
Materie prime: il 2022 sarà l'anno dell'oro?
La settimana appena conclusa vede l’indice CRB delle materie prime reagire positivamente segnando sensibili rialzi. Il petrolio Brent e l'oro hanno chiuso rispettivamente a 76 dollari al barile e a 1.800 dollari l'oncia. Il metallo giallo potrebbe essere premiato nel 2022 in ottica di ipotetici rialzi dei tassi e di una robusta inflazione, con il 2021 che si sta concludendo con una prestazione complessivamente opaca.
Mercato obbligazionario: focus su spread BTp-Bund
Il mercato obbligazionario ha visto i rendimenti salire in modo sensibile. Il BTp a 10 anni rende l'1,12%, mentre il decennale USA l'1,5%. Nel nostro Paese si è mosso molto lo spread BTp-Bund, termometro importante per misurare la stabilità e l'affidabilità di una Nazione. Nel nostro caso, la crescita del differenziale andrebbe inserita in un contesto di schermaglie che si susseguono in ambito politico in vista dell'elezione del Presidente della Repubblica.
I partiti cercano di imporre il proprio candidato e i mercati non gradiscono, temendo che venga interrotto il debole equilibrio raggiunto con l'arrivo di Mario Draghi. Si torna quindi a prezzare un aumento del rischio Paese: se questa analisi si dovesse rivelare corretta, siamo solo agli inizi del rialzo di spread e rendimenti.
Mercato delle valute: riflettori sulla lira turca
L'EUR/USD torna questa settimana sopra 1,13 ma nel complesso segue un andamento laterale. Il 2022 chiarirà la posizione del dollaro, sopratutto se la politica ultra-espansiva della Fed verrà affievolita dai rialzi dei tassi.
Interessante invece la questione della lira turca e del Presidente Erdogan. Nella settimana, la divisa ha beneficiato di un incremento di oltre il 30% in poche ore. Il Governatore turco sta facendo le sue mosse in vista delle elezioni, cercando di riaccreditarsi la fiducia dopo i sondaggi poco favorevoli.
Coloro che apprezzano queste mosse troveranno nelle obbligazioni di Ankara materia di divertimento, ma per ogni vincitore vi è sempre qualcuno che perde.
Franco Bandelli - www.finanzairriverente.com