Chi tra Amazon e Google entrerà a far parte per primo nel Dow Jones Industrial Average? Entrambi hanno eseguito lo split delle loro azioni e uno dei motivi è proprio quello di essere inseriti nell'importante indice americano. Mercoledì 8 marzo il gigante e-commerce ha annunciato il frazionamento azionario con un rapporto 20:1. Ciò significa che, stando ai prezzi di chiusura di quel giorno a 2.788,58 dollari, il titolo varrebbe circa 139,28 dollari split-adjusted.
Lo stesso aveva fatto il mese scorso Google stabilendo che gli azionisti avrebbero ricevuto 20 nuove azioni per ognuna posseduta, a un prezzo ovviamente 20 volte più basso. È chiaro che dietro queste mosse vi è una strategia di attrarre un numero maggiore di investitori, frenati dall'alto prezzo unitario del titolo in Borsa. Ma occorre dire che questo poteva avere maggiore rilevanza qualche anno fa, quando non c'era un numero così elevato di broker che consentiva come oggi di acquistare anche frazioni di azioni.
Nel caso di Amazon, ci sono anche motivazioni legati al personale, che negli ultimi tempi ha ottenuto importanti aumenti di stipendio e che quindi potrebbe avere un accesso più fluido a premi e agevolazioni attraverso l'equity con prezzi più bassi. In realtà però né Amazon né Google nascondono l'obiettivo di far parte del Dow Jones, per via dell'impatto che ciò avrebbe anche nelle proprie quotazioni.
Dow Jones: ecco come entrare nell'indice
Essere inseriti nell'indice americano non è una cosa molto semplice. A differenza dell'S&P 500 e del NASDAQ che sono ponderati in funzione della capitalizzazione di mercato delle società che li rappresentano, il Dow Jones invece è ponderato in base al prezzo. Quindi è chiaro che un titolo che vale 3.000 dollari sposterebbe completamente l'asse e mai potrebbe essere accettato nel benchmark.
Il Dow Jones infatti è composto da 30 titoli, di cui la metà è scambiata a un prezzo che si aggira intorno ai 100 dollari, il che significa che dopo lo split sia Amazon che Google cadrebbero in pieno nella media. Ad ogni modo, l'intervallo di prezzo va da un minimo di circa 47 dollari di Intel a un massimo di circa 485 dollari di UnitedHealth Group.
Le decisioni su chi far entrare e uscire il comitato di gestione dell'indice le prende sulla base dall'andamento delle azioni, ma non solo tenendo conto del prezzo in assoluto. Ad esempio, spesso vengono rimosse le azioni che scambiano a buon mercato per troppo tempo. In questo momento, secondo gli analisti 2 titoli sarebbero a rischio: Intel e Cisco Systems. Questo comporta che alla fine Amazon e Google potrebbero rimpiazzarli entrando contemporaneamente nel Dow Jones.