Per chi confidava in una rapida ripresa della corona norvegese la delusione finora è stata forte. Sia per quanto riguarda EUR/NOK che per USD/NOK le indicazioni sono chiare. Vendere NOK ogni volta che si assiste ad una parziale ripresa della divisa scandinava.
A guidare la salita di EUR/NOK è stato il differenziale dei tassi di interesse costantemente salito fino ad azzerarsi. Erano 200 punti base a favore del NOK solamente ad agosto e questo spiega la debacle della corona norvegese degli ultimi tempi. Corona che ha avuto una pessima partenza nel 2023 confermandosi come la valuta peggiore del lotto G10.
Anche nel rapporto con il dollaro non è andata meglio. A livello grafico vedremo tra poco l’occasione mancata dalla NOK, ma il balzo di inizio 2022 da 9,8 a 10,3 è stato amplificato anche dalla debolezza del prezzo del petrolio, da sempre commodity strettamente correlata alle sorti della NOK.
Tassi, ma anche calo dei prezzi energetici tra le cause della debolezza valutaria norvegese. La dinamica dell’economia scandinava è però risultata migliore delle attese nella lettura degli ultimi dati. I salari sono cresciuti sopra le attese e lo stallo nel rialzo dei tassi che ha anticipato la Norges Bank negli ultimi meeting non è piaciuto ad un mercato che sta gentilmente “invitando” la banca centrale a riflettere sull’opportunità di un altro giro di vite sul costo del denaro.
Il pagamento delle imposte da parte delle società petrolifere ha riversato nelle casse statali fiumi di NOK che sono stati rivenduti sul mercato dalla banca centrale. Per febbraio è stato annunciato un flusso di vendite da 1900 milioni di NOK al giorno rispetto ai 1500 milioni di gennaio. Un ribilanciamento nelle riserve che indebolisce la NOK, ma la previsione di un rallentamento nei ricavi a causa del calo di greggio e gas dovrebbe avere come diretta conseguenza una diminuzione nel flusso di vendita della valuta e quindi, la concreta possibilità che attorno alla NOK la pressione si faccia meno importante.
USD/NOK in attesa del ritorno in area 11
Quello che possiamo sicuramente notare a livello grafico è la mancata zampata ribassista da parte della corona norvegese soprattutto contro il dollaro americano. Quella che poteva sembrare una figura di testa e spalla ribassista in formazione a fine 2022 è stata sollecitata diverse volte (area 9,80) ma senza successo. Poi da inizio anno (e in due ondate) USD/NOK è salito con decisione sopra 10 NOK per dollaro anche se nelle ultime sedute il mercato ha ritracciato. Rimane sempre il supporto di 9,809 il punto critico per il futuro.
Nonostante la debolezza del dollaro americano la corona ha pagato dazio e questo mantiene aperta la prospettiva di un ritorno in area 11 salvo interventi sui tassi di interesse da parte della banca centrale per ora non attesi dai mercati. Solo un cedimento di 9,80 imporreebbe un cambio di strategia con lo short USD/NOK che a quel punto avrebbe interessanti margini di ribasso per i mesi a venire.