Ogni trend prima o poi è destinato ad esaurirsi. Non è se, ma è quando questo accadrà. La capacità di intuire quando questo si verifica è una delle chiavi di successo per i trader. Da qualche settimana va in questa direzione il Dollar Index. L’indice che mette in relazione il valore del dollaro statunitense con un paniere di valute straniere in queste prime settimane di 2023 sembra aver gettato le basi per lasciarsi alle spalle la debolezza del 2022. Il movimento intrapreso dai top del settembre 2022 e culminato con i minimi di inizio febbraio 2023 ha portato le quotazioni da area 114,70 al quasi tocco della soglia psicologica posta a 100.
Il livello ove la discesa si è fermata non è banale. Si tratta di una soglia supportiva molto consistente, un’area ove negli anni scorsi le velleità rialziste del Dollar Index hanno sempre dovuto lasciare il passo alle vendite. Salvo sporadici momenti, è stato così tra il marzo 2015 e quello 2022. Fu proprio la violazione al rialzo avvenuta nel corso del mese di aprile 2022 che diede una forte spinta propulsiva all’indice. Oltre alle resistenze statiche e psicologiche poste a 100, a capitolare in quell’occasione furono anche le resistenze dinamiche espresse dalla trendline discendente tracciata con i top del gennaio 2017 e dell’aprile 2020.
A sostenere il movimento la forza propulsiva di un doppio minimo che con i massimi dello scorso anno è già stato sfogato al rialzo. I dettami dell’analisi tecnica evidenziano tuttavia che ogni massimo e ogni minimo importante va sempre ritestato. L’andamento delle ultime settimane sembra andare in questa direzione e anche i dati dell’inflazione USA riferiti a gennaio sembrano aver dato nuova energia al Dollar Index.
Ma cosa fare adesso che il Dollar Index si è allontanato dai minimi? Beh, nessun treno è perso e operazioni al rialzo possono essere valutate sia su timeframe stretti che più ampi. In base al lasso temporale del trade, al suo rapporto rischio/rendimento e ai target ipotizzato ogni trader può ovviamente strutturare a proprio piacimento la propria strategia.
Per chi volesse optare per trade più veloci, la giornata di ieri ha portato in dono la violazione delle resistenze statiche di breve che erano poste nell’intervallo prossimo ai 103,50. Proprio il pullback di tali valori potrebbe rappresentare un primo livello di ingresso. Con stop impostato al cedimento dei 102,40, il target in questo caso si potrebbe individuare a 104,90 con trailing stop da applicare per accompagnare l’operazione.
Per chi invece volesse posizionarsi su orizzonti temporali più estesi, ecco che ritorni in area 101,30 appaiono favorevoli a strategie long. In questo caso stop sotto i minimi 2023, target intermedio 104,90 e finale a 107,30. L’obiettivo finale della strategia si collocherebbe per la precisione sul 50% del movimento discendente dei mesi precedenti, area ove i venditori potrebbero riaffacciarsi e i compratori prendere profitto.
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