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EurCad e UsdCad sono due rapporti di cambio che stanno mettendo in luce la debolezza del Dollaro canadese anche nei confronti del cugino statunitense.
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Il break di 1.14 da parte di EurUsd potrebbe favorire un allungo anche maggiore da parte di EurCad incapace di approfittare del rally del petrolio delle ultime settimane
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Oggi meeting di politica monetaria della Bank of Canada. Vedremo se andrà oltre le attese di tassi invariati.
Come ho già scritto diverse volte stiamo per entrare nella fase dell’anno stagionalmente più turbolenta per i mercati valutari e quindi scrutare all’orizzonte qualche indizio può essere utile per sfruttare una fase di prevedibile volatilità, soprattutto in un anno decisamente strano come il 2020.
Negli ultimi 11 anni ad esempio EurCad è un cross che è salito ben 9 volte e, considerando il suo stretto legame con il mondo delle commodity, un movimento bullish potrebbe non essere da scartare a breve.
I tassi di interesse allo 0,25% (oggi il meeting della Bank of Canada con attese invariate) con un supporto massiccio di riacquisto di titoli obbligazionari dovrebbero ridare vigore ad un Pil del secondo trimestre del 2020 che probabilmente sfiorerà il -40% su base annualizzata.
La disoccupazione di giugno è migliorata al 12,3% rispetto al 13,7% in sintonia con i dati statunitensi. Latita l’inflazione negativa a maggio dello 0,4%.
Se però osserviamo il grafico di UsdCad ci rendiamo conto di come il mercato da diversi giorni sta cercando di lottare con la media mobile a 200 giorni ora a contatto anche con la downtrend line che guida il Loonie da fine marzo.
Considerando che il contesto non è propriamente Dollaro USA friendly questa debolezza relativa del Cad suona sospetta e potrebbe trovare nella difficoltà del prezzo del petrolio di superare la media mobile a 200 giorni una fonte di potenziale debolezza prospettica. Da giorni infatti il WTI vivacchia poco sotto 40$ al barile.
Se per EurUsd il rischio di rialzo rimane concreto dopo il nuovo test di 1.14 e se UsdCad sta insidiando la down trend line di medio termine, allora il cross EurCad sembra essere l’arma migliore per cavalcare un’eventuale debolezza della divisa nordamericana nelle prossime settimane.
Il grafico di EurCad mostra in modo molto chiaro come non solo il cross è stato incapace di andare a testare la media mobile a 200 giorni, ma anche la capacità di contenimento della media a 100 giorni. Qui EurCad ha dapprima accumulato e poi adesso assunto la tipica forma a tazzina di caffè che potrebbe preludere ad uno movimento bullish.
La barriera di resistenza di 1.55 è sollecitata proprio in queste ore. Una chiusura sopra questo livello aprirebbe le porte di 1.60, il massimo di marzo. La strategia long può quindi essere aperta con chiusura sopra 1.554 oppure in caso di ritorno a 1.521 (media mobile a 100 giorni ed ideale stop di un long aperto sopra 1.554).