Dopo due trimestri negativi, quelli che bastano per far scattare la recessione tecnica, l’economia giapponese ha festeggiato a dovere la fine delle restrizioni Covid. Nel primo trimestre 2023 il Pil del Sol levante ha evidenziato un incremento dell’1,6% annuo, quasi un punto percentuale in più rispetto alle attese degli analisti (+0,7%).
Il dato, che ha posto fine a quella recessione tecnica generata dal -1% del terzo trimestre 2022 e del -0,1% del quarto, ha permesso all’indice azionario nipponico, il Nikkei, di spingersi ai massimi da 33 anni. Meglio del previsto anche la crescita del Pil su base trimestrale che, vista in aumento dello 0,1%, ha segnato un +0,4%.
Pil Giappone non spinge (per ora) lo Yen
Nonostante i dati relativi il Pil giapponese siano risultati decisamente migliori del previsto, gli analisti predicano prudenza alla luce della debolezza dell’export e del settore manifatturiero. Si tratta di comparti che potrebbero registrare un ulteriore indebolimento nel caso di un peggioramento del quadro macro a livello globale.
Maggiore ottimismo arriva dal Ministro dell’Economia, Shigeyuki Goto, secondo cui “dobbiamo stare attenti ai rischi al ribasso per l’economia ma ci attendiamo che la modesta ripresa dell’economia continui”. A sostegno della sua tesi, Goto cita il miglioramento della fiducia dei consumatori, spese delle aziende che si confermano solide e la crescita delle retribuzioni.
Gli operatori sui mercati azionari stanno quindi guardando il bicchiere mezzo pieno puntando sulla crescita delle aziende del Sol Levante (il Nikkei da inizio anno è salito di oltre il 15%) mentre lo yen non sta prezzando, per ora, il netto miglioramento del contesto macro.
Alle prese con un tasso di inflazione in decisa crescita, la Bank of Japan al termine dell’ultimo meeting ha fatto sapere di voler mettere in campo “una revisione ad ampio raggio” delle misure di politica monetaria con l’obiettivo di trovare un nuovo approccio per stabilizzare l’economia. Nell’ultima rilevazione, l’inflazione giapponese ha evidenziato un incremento del 3,5%, contro il 3,3% precedente ed il 3,1% atteso.
USD/JPY: focus sui 138 ¥
Nelle attuali condizioni, basterebbe veramente poco alla BoJ, che si riunirà il 15 e 16 giugno, per far partecipare anche lo yen alla festa. Vedendo il grafico del cambio dollaro/yen, vediamo come i corsi dopo diverse sedute di guadagni si stiamo progressivamente avvicinando all’area dei 138 yen.
Si tratta di un livello che da dicembre rappresenta un valido argine ai tentativi di allungo e che anche questa volta, guardando anche ad un indice di forza relativa che segnala una situazione di ipercomprato, potrebbe innescare una correzione. Su queste basi, si potrebbe avviare un’operazione ribassista da 137,8 ¥ con target fissato a 134,4 (di poco sopra la media mobile a 200 periodi). Lo stop loss potrebbe essere fissato a 140,5 ¥.
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