A metà agosto avevo scritto un articolo nel quale mi interrogavo su quello che stava succedendo alla Lira turca. Soprattutto pronosticavo l’ispessirsi di una fase ribassista a seguito dei ripetuti interventi verbali di Erdogan circa la necessità di tagliare i tassi per arginare l’inflazione.
Banca centrale turca: un taglio contro ogni logica economica
Follia totale alla quale però il Governatore della Banca centrale turca, messo al suo posto di recente dallo stesso Erdogan, non poteva sottrarsi a lungo. E così è stato, con il taglio dei tassi a sorpresa avvenuto la scorsa settimana. Taglio di ben 100 punti base, con il costo del denaro riportato al 18%. Quella di Ankara è stata praticamene l’unica Banca centrale al mondo a tagliare i tassi.
Ora la Turchia si è messa nei guai da sola con un atteggiamento incomprensibile. Per una valuta che si era apprezzata nei mesi estivi questa è stata la mazzata che ha fatto scattare le vendite. Gli investitori stranieri ovviamente non hanno nessuna fretta di acquistare una divisa ad alto rendimento e alto rischio con tassi reali negativi. L’inflazione infatti si è assestata ad agosto al 19,25%.
Ancora peggio è andata ai prezzi alla produzione saliti del 45%. Considerando che difficilmente questa situazione a monte non si trasmetterà a valle, la mossa della banca centrale rischia seriamente di portare ad un’inflazione fuori controllo. A quel punto un rialzo dei tassi sarebbe inutile e le riserve già assottigliate nelle casse turche non potrebbero fare granchè nell’arginare la prevedibile debolezza della Lira.
Lira turca: cosa dice l'analisi grafica
Pur garantendo il miglior carry nel panorama emergente, la Lira turca rimane una delle divise con minor appeal sul mercato e non ha beneficiato di un clima tutto sommato benigno maturato verso divise come Mxn, Rub e Zar negli ultimi mesi. L’analisi tecnica conferma quello che avevo anticipato a giugno. Le prospettive bearish rimangono e escono rafforzate da questo mese di settembre negativo.
Il detto ipercomprato chiama ipercomprato ben si adatta ad un cross EurTry che, dopo aver sfiorato la solita affidabile media mobile a 200 giorni, è ripartito con slancio verso l’alto. Il break della down trend line che da giugno aveva permesso alla lira di rifiatare riporta il cross sopra 10 mettendo nel mirino il massimo storico di 10.6.
Massimo storico che invece ha già toccato il cambio UsdTry ormai ad un soffio da quota 9. Obiettivamente la condizione nella quale si trova la lira turca e la lontananza del prossimo meeting di politica monetaria fissato per il 21 ottobre, mi fanno propendere per una fase di debolezza prolungata che presto potrebbe anche sfociare in malumore sociale.