Le elezioni turche si sono risolte per il momento con nessun vincitore e la lira paga dazio per questa incertezza. Erdogan ha sfiorato (ma non ha superato) il 50% di voti e questo lo costringerà al ballottaggio con l’antagonista dell’opposizione Kilicdaroglu.
Il 28 maggio si scoprirà se la distanza modesta che divide i due contendenti verrà ricoperta e a favore di chi. Certamente le macerie che lascia il presidente uscente non sono poche e creeranno le premesse per un periodo di dura recessione economica che costringerà i cittadini i conti con una gestione della politica monetaria ed economica imbarazzante che ha portato l’inflazione a livelli stellari, svuotando le riserve valutarie e trasformando la lira in una divisa dal valore inesistente.
Il deficit delle partite correnti ha toccato il valore negativo più alto degli ultimi 20 anni è già di per sé un problema enorme che troverà la sua soluzione solo con un rialzo, e non certo ribasso, dei tassi di interesse. Questa bomba a orologeria nei conti turchi si è venuta a creare a causa di un boom indiscriminato sul credito con cittadini che, per cercare di tenere il passo con l’inflazione galoppante, hanno dovuto fare ricorso a dosi sempre più massicce di debito.
EUR/TRY: long ad ogni correzione
Per la lira turca la discesa può essere arginata in un modo solo. Rialzo dei tassi, contrazione del credito e recessione.
La reazione della lira turca all’evento elettorale è stata negativa. La speranza era quella di veder disarcionato Erdogan al primo turno. Non è avvenuto e il timore che in queste due settimane le mance elettorali, combinate al rigido controllo dei media da parte del “sultano” possano riconfermare il presidente, sono alte. Come i recenti aumenti di alcuni stipendi pubblici, guarda caso alla vigilia dell’appuntamento elettorale.
Altre due settimane di incertezza e instabilità accompagneranno quindi la lira turca. Il debito di Ankara appare sempre meno affidabile come dimostra l’allargamento dei Credit Default Swap. Il mercato teme che passato l’appuntamento elettorale, soprattutto se il vincitore dovesse essere Erdogan, qualche intervento a danno degli investitori esteri possa essere creato per tentare di arginare il deflusso di capitali.
Per quello che riguarda il cambio EUR/TRY ribadisco quello che da tempo sto indicando come una strategia vincente: andare long ad ogni correzione. Ciò che potrebbe far cambiare traiettoria alla lira sarebbe un esito elettorale dove vincono le opposizioni che in modo ordinato si insediano al potere facendo comprendere ai cittadini la dura realtà economica che accompagnerà i prossimi anni. Scenario al momento con poche probabilità, ma da non escludere. Quando andare lunghi di lira turca? Una chiusura sotto 20,50 sarebbe un primo importante segnale di inversione di tendenza.