I recenti apprezzamenti del franco rispetto l’euro sono da considerarsi come la conseguenza di diverse condizioni verificatesi nei mercati valutari e finanziari. In qualità di piccola economia aperta, la Svizzera è fortemente esposta alle turbative esterne.
La serie di crisi susseguitesi negli ultimi anni ha esercitato una pressione all'apprezzamento sul franco in quanto moneta rifugio, cui si sono aggiunte anche le ripercussioni del contesto globale di bassi tassi di interesse. Il calo globale dei tassi ha assottigliato il differenziale di interesse con gli altri paesi provocando una pressione al rialzo sul franco.
Per ripristinare almeno in parte il consueto differenziale con l'estero e attenuare così la pressione all'apprezzamento sulla moneta, la Banca Nazionale Svizzera ha introdotto il tasso di interesse negativo (-0.75%).
Oltre a questa misura, al fine di imprimere alla politica monetaria l'orientamento espansivo necessario, la BNS procede a interventi sul mercato valutario. Gli interventi impediscono un eccessivo apprezzamento del franco, ma determinano anche un'estensione del bilancio della BNS, accrescendo i rischi finanziari. Essi però sono ad oggi indispensabili per assicurare, unitamente all'interesse negativo, condizioni monetarie adeguate.
Anche durante la pandemia è aumentata la pressione al rialzo sul franco per effetto della politica monetaria estera espansiva e dei flussi di capitale verso la moneta elvetica quale bene rifugio. Le attese di medio periodo degli analisti dell'Ufficio Studi di cambiavalute.ch per il cambio CHF/EUR sono neutre/rialziste.