Intrigante situazione quella che stiamo vedendo su EUR/JPY. Il grafico che analizzeremo a breve spiega meglio questa interpretazione che sicuramente trova alla base della rinnovata debolezza della divisa nipponica il rialzo dei tassi sui vari tratti di curva dei bond europei e americani. Con il ritorno dei Treasury a 10 anni sopra al 3%, dei titoli francesi sopra al 2% piuttosto e di quelli italiani al 4%, il carry di rendimento verso il “bloccato” Jbond giapponese torna ad esercitare un certo interesse. Il controllo della curva dei rendimenti adottato ormai da anni dalla Bank of Japan impedisce ogni manovra di rafforzamento in un contesto di tassi crescenti e lo yen paga dazio.
Riunione settembre 2022 BoJ: cosa attendersi?
Nel prossimo meeting di politica monetaria del 21 e 22 settembre, la BoJ manterrà uno statement accomodante, anche considerando i deboli dati macro usciti nell’ultima settimana. Nonostante un leggero aumento della pressione inflazionistica, ma siamo sempre ben lontani dai livelli occidentali, il mercato del lavoro tiene bene. Questo è l'elemento che osserva con maggiore attenzione la Banca centrale nipponica. La disoccupazione al 2,6% conferma il sostanziale stato di piena occupazione del Giappone, ma salari e stipendi in termini reali appaiono ancora attardati: ciò consiglia una politica monetaria ancora espansiva in assenza di pressioni importanti.
Qualora poi si dovesse materializzare un rallentamento più intenso del previsto dell’economia cinese, ecco che tutta l’area asiatica subirebbe una fase di sostanziale stallo nei prezzi al consumo, se non addirittura ridimensionamento, anche a causa materie prime in ribasso nelle loro quotazioni. Lo yen non esercita comunque quella funzione decorrelante rispetto ai mercati azionari che abbiamo visto nelle ultime decadi. La causa è da ricercare proprio nella correlazione positiva tra azionario e obbligazionario registrata negli ultimi tempi.
EUR/JPY: analisi tecnica e strategie operative
EUR/JPY ha assunto una conformazione tecnica interessante, con il testa e spalle ribassista formalizzato a agosto in zona 139,30 è ora messo in discussione. Oltre a questo, in area 140/141 passa anche la trendline ribassista che guida la discesa del cross da fine giugno. Vedendo l’evoluzione armonica in cinque onde della prima fase di contrazione da 144 a 133, quella in corso può ancora essere catalogata come una correzione zig zag che proprio a 140 trova il 61,8% di ritracciamento di Fibonacci della prima ondata.
Ci siamo, momento quindi particolarmente vibrante per i trader che qui possono puntare al long con obiettivo identificabile a quattro figure sopra, oppure azzardare una nuova zampata ribassista di EUR/JPY confidando in una BCE meno aggressiva del previsto. In questo caso non ci sono grandi dubbi sul fatto che la zona di supporto più interessante dove andare a parare sarebbe quella di 133.