La Banca Centrale Australiana ha aperto il balletto delle banche centrali e lo ha fatto, secondo il giudizio dei mercati, in maniera troppo timida. La risposta sull’Aussie è stata decisamente negativa aprendo a questo punto un tema di non poco conto per un’economia come quella australiana che rischia di dover fare i conti con una recessione economica combinata ad un’inflazione che non piega la testa.
La RBA ha alzato i tassi di 25 punti base al 3,6% confermando che l’inflazione rimane a livelli ancora preoccupanti e che prima della metà del 2025 non si tornerà a scendere sotto al 3%. L’economia australiana, nel frattempo, rallenta con una crescita asfittica dello 0,5% a dicembre (2,7% su base annua). A disturbare il clima già non propriamente ottimistico che si respirava nelle sale operative, il dato a sorpresa arrivato dalla Cina. Da Pechino fanno sapere che le importazioni a febbraio sono crollate del 10,2% con l’export che ha seguito la stessa parabola (-6,8%).
EUR/AUD: l'ultimo baluardo è in area 1,63/1,64
Ovviamente l’Australia è molto interessata a questi numeri e le previsioni sono per un ulteriore rallentamento economico in un contesto di straordinaria resilienza del mercato del lavoro. La disoccupazione australiana ai minimi degli ultimi 50 anni richiede un impegno aggiuntivo e prolungato da parte di una RBA che però è apparsa troppo dovish. Un approccio morbido in contrasto con quello mostrato dalla FED e che immediatamente ha fatto pagare dazio a AUD/USD crollato di 200 pips in una sola giornata con il definitivo ripristino del bear market. A questo punto un ritorno sui minimi 2022 di area 0,62 non appare improbabile.
EUR/AUD non ha preso bene la notizia: il cross ha nuovamente tentato un attacco alle resistenze che contano in area 1,58, questa volta con successo. Uno sfondamento verso l’alto che appare a questo punto fatale per un dollaro australiano che dal 2020 viveva una fase positiva contro euro, contenuto da una down trend line che passava proprio da queste resistenze. Con il movimento tecnico della scorsa settimana cambia a questo punto tutto il quadro di riferimento.
Naufragata l’ipotesi del testa e spalla ribassista adesso si guarda a 1,63-1,64 come primo punto di approdo per EUR/AUD. I massimi del 2021 e del 2022 si posizionano da queste parti come anche il 38,2% di ritracciamento di Fibonacci dell’intero ribasso cominciato a marzo 2020 quando EUR/AUD raggiunse lo stratosferico livello di 1,98. Resistenza, quella di 1,63/1,64, che appare l’ultimo baluardo prima di un cedimento più strutturale dell’australiano che avrebbe impatti anche a livello di mercati finanziari soprattutto commodities a quel punto destinate a vedere un generale peggioramento nelle valutazioni.