L’economia cinese mostra segnali di risveglio dopo il periodo festivo del Capodanno che ha riportato i cittadini a viaggiare dopo anni di tolleranza zero per il Covid. Una ripresa che potrebbe estendersi a livello globale se le tensioni geopolitiche dovessero sopirsi e la Cina sembra voler esercitare un ruolo di intermediario affidabile proprio perché consapevole che il rischio di un prolungato stop nella globalizzazione (e tassi di inflazione elevati) potrebbe colpire mortalmente un’economia condannata a crescere per scongiurare rivolte popolari. L’antipasto è stato servito proprio qualche mese fa quando il Governo ha dovuto cedere di fronte alle proteste per le nuove misure anti Covid.
Nella settimana appena conclusa sono stati pubblicati i dati Pmi cinesi che confermano un seppur costante miglioramento nelle condizioni economiche del paese dopo le riaperture. Il Pmi manifatturiero è ritornato ai livelli più alti dal 2012, confermando che la macchina sembra essersi rimessa in moto. Il Pmi composite che comprende anche i servizi è balzato da 52,9 a 56,4, il livello più alto dal 2017. Citi in un suo recente rapporto ha certificato quanto positivo sia risultato il periodo del Capodanno cinese per la mobilità dei cittadini. I ricavi degli esercizi commerciali sono aumentati del 30% rispetto a 12 mesi fa, il traffico interno del 23%, il fatturato dei casinò di Macao è cresciuto del 82%.
USD/CNY: focus sull'andamento dei fondamentali macro
Informazioni che per ora non stanno incidendo sulle prospettive di politica monetaria ancora prevista in modalità easing visto che l’inflazione appare sotto controllo. Questo danneggia ovviamente lo yuan cinese in un momento in cui i tassi a 2 anni Usa sfiorano il 5% e il decennale il 4%. A livello grafico, USD/CNY ha chiuso il mese con una interessante figura che scongiura l’ipotesi lugubre dei tre corvi neri che si erano materializzati tra novembre e gennaio.
Con una chiusura mensile sopra i 6,9 il bullish engulfing pattern su scala mensile è servito su USD/CNY e il nuovo assalto ai massimi del 2022 potrebbe adesso ricominciare se la politica monetaria Usa dovesse, come sembra, rimanere "Hawkish" per tutto il 2023. Il mercato ha però preso un po' di profitto sul dollaro proprio dopo i dati Pmi cinesi che sono risultati decisamente migliori rispetto agli equivalenti dati americani con l’indice Ism manifatturiero ancora sotto 50.
Ripresa in Cina e rallentamento in Usa potrebbe rappresentare un’indicazione favorevole allo yuan in prospettiva con un differenziale tassi in contrazione e di crescita economica in allargamento a favore dei cinesi.
La partita è aperta. Tecnicamente per USD/CNY il punto chiave è 6,7. Scendere (e chiudere) sotto questo livello avallerebbe l’idea di una formale capitolazione del dollaro con i tre corvi neri che riprenderebbero il loro volo sopra un biglietto verde a quel punto destinato a perdere parecchia strada nei confronti dello yuan cinese.