Momenti complicati per le divise del Nord Europa. Dopo sterlina inglese e corona svedese, anche la corona norvegese subisce le pressioni dei venditori e solo il rialzo dei tassi (come per Svezia e UK) ha contribuito ad alleviare un sentiment decisamente negativo. Alleviare, non certo frenare.
La Norges Bank all’inizio della scorsa settimana ha deciso di alzare il costo del denaro di 50 punti base, in accelerazione rispetto ai 25 punti base della volta scorsa, proprio per tentare di arginare la debolezza della Nok che ha come effetto collaterale quello di importare nuova inflazione.
Tassi quindi che arrivano al 2,25% in un “rate path” che esce dal sentiero di +25 proprio per la necessità e l’urgenza di contenere i prezzi al consumo. Altri 25 punti base di rialzo sono previsti a questo punto nel meeting di novembre.
Focus sull'andamento dei prezzi
Gli analisti si aspettano un picco nei tassi di interesse al 3,25% la prossima estate, ma ovviamente l’inflazione sarà l’elemento determinante in questa dinamica. L’inflazione ad agosto in Norvegia si è stabilizzata al 6,5% rispetto al 7% di luglio, ma oltre a essere ben al di sopra del 2% di target, questo numero non ancora comprendeva gli effetti di una Nok più debole a causa del calo nel prezzo del petrolio.
Interessante notare come la stessa banca centrale ha fatto notare che la politica monetaria sta cominciando ad avere un effetto frenante per l’economia e quindi anche i tassi di disoccupazione e crescita economica a questo punto sono da rivedere, al rialzo il primo e al ribasso il secondo.
EurNok: l'analisi del grafico
Andando sul grafico di EurNok possiamo apprezzare il recente movimento e i relativi effetti sulle prospettive future di una delle divise da sempre considerata tra le più cicliche al mondo per effetto della sua dipendenza dalla domanda di greggio.
Osservando il grafico su scala settimanale non possiamo non notare una tipica figura di testa e spalla rialzista in via di formazione. Un primo minimo a ottobre 2021 a 9,6, poi un altro più profondo a marzo a 9,4 e infine un terzo minimo a agosto a 9,6.
Se questa figura tecnica dovesse prendere corpo con la rottura verso l’alto della neck line posizionata a 10,55, il contesto globale di recessione sarebbe probabilmente più pesante del previsto con obiettivi stimabili in zona 11,50.
Le strategie per scommettere contro la Nok (e contro il petrolio) sono quindi quelle di liquidare posizioni lunghe sulla corona entrando short fin da ora con incremento delle posizioni sopra 10,55. Per chi vuole scommettere su una situazione decisamente più deteriorata nei mercati finanziari globali con un long EurNok ha la garanzia di essere dalle parte del pessimismo.