Una BCE meno aggressiva del previsto brucia il primo set point favorevole all’euro. La moneta unica era riuscita a posizionarsi sopra le resistenze cruciali che stanno contenendo il cambio EUR/USD da inizio anno, ma l’affondo non è riuscito e la conferenza stampa di Lagarde ha riportato il cambio all’interno del sentiero ben tracciato dal bear market.
Se la BCE ha fatto quello che si aspettavano i mercati, ovvero un rialzo del costo del denaro di 75 punti base, la zampata non è arrivata a causa di indicazioni "dovish" (da colomba) e dalla contemporanea uscita di un dato di crescita dell’economia americana migliore del previsto.
BCE: i due fattori che hanno penalizzato l'EUR/USD
Quello che ha indispettito i mercati sono stati due dettagli emersi dal board BCE. Il primo è l’assenza di unanimità nella decisione. Tre membri del board avrebbero preferito un rialzo di soli 50 punti base.
Il secondo motivo è la rimozione della parola “several” dal riferimento alle prossime riunioni dove saranno ancora protagonisti i rialzi dei tassi. I più fini lettori dei comunicati delle banche centrali si sono spinti così a pronosticare al massimo altri due ritocchi da parte di Francoforte. Il primo da 50 punti base e il secondo da 25 punti base.
Due elementi che, in attesa di conoscere la exit strategy della BCE, diminuiscono e non di poco l’appeal dell’euro che non ha caso nel giorno della BCE ha perso oltre l’1%, anche contro il debole yen.
Lo statement della BCE ha anche evidenziato come la banca centrale non voglia portare, alla luce del forte rallentamento economico in atto e l'impatto che dovrebbero avere i futuri rialzi dei tassi sull’inflazione, la politica monetaria in territorio restrittivo. Lagarde scherza con il fuoco, oppure sa che la FED è prossima alla fine del suo ciclo rialzista; di certo un dollaro più debole servirebbe per attenuare l’inflazione nell’Eurozona.
Tecnicamente chi sperava in un definitivo break rialzista dell'EUR/USD si deve ricredere. Aspettando la FED, abbiamo visto certamente una prima crepa in una struttura tecnica che da mesi era stata solamente sollecitata, ma mai messa in discussione.
Potrebbero queste essere le prove generali di quello che succederà quando Powell offrirà in pasto ai mercati la sua idea di politica monetaria 2023.
Il movimento rialzista bloccato dalla nuvola
I bravi analisti tecnici utilizzano diversi grafici per avere conferme o smentite su una determinata tendenza. E se tutti i grafici di EurUsd disegnati con le classiche trend line indicavano la violazione del trend bearish, utilizzando la tecnica per eccellenza che filtra i falsi segnali, ovvero quella che si basa sulle Ichimoku Cloud, questa conferma non è mai arrivata. Almeno per ora.
Come vediamo dal grafico la corsa dell'EUR/USD si è stampata in pieno sulla “nuvola” facendo poi dietro front nel giorno della BCE. Questo grafico ci dice quindi che sarà necessaria una chiusura sopra 1,01 per poter ambire ad una fase più favorevole all’euro. A quel punto il target potrebbe spostarsi verso 1,05 considerando l’obiettivo teorico della figura di testa e spalla rialzista. Fino a quel momento meglio evitare avventure long sull'EUR/USD.