La scelta di andare short sul dollaro australiano un mese fa finora è stata vincente, ma credo che debba inevitabilmente essere oggetto di revisione per capire se ha senso portare avanti questa strategia oppure se è meglio capitalizzare il profitto accumulato.
Era l’8 novembre quando sulle pagine di investire.biz sostenevo che era ancora il momento di scommettere contro l’Aussie. In particolare c’era un indizio che lasciava pensare alla bontà di questa strategia. Così scrivevo, “la battaglia è in corso ma è ovvio che se l’Aussie è riuscito a produrre un rialzo di appena quattro figure da agosto a oggi in un contesto di vero e proprio rally delle commodity appare piuttosto complesso sostenere la tesi di una valuta in salute”.
Da 0.743 di quel giorno AudUsd è scivolato fino a 0.70 prima di abbozzare un rimbalzo sull’onda di una banca centrale un po' meno dovish del previsto. Tassi di interesse sempre fermi a 0,1% e QE che andrà avanti a ritmo di 4 miliardi di Aud a settimana fino a febbraio, questo l’esito dell’ultimo meeting di un 2021 decisamente negativo per il dollaro australiano.
Qualche apertura timida da parte della RBA c’è stata sui tassi indicando un vago momento nel quale i tassi di interesse saliranno perché si saranno raggiunte le condizioni ideali di crescita e inflazione. Il mercato swap prezza 75 punti base di rialzo nei tassi ufficiali nel 2022, la banca centrale rimanda tutto addirittura al 2024. Chi vincerà questa sfida?
Per il momento io preferisco rimanere venditore di Aussie considerando anche che, su materie prime come il ferro o su mercati azionari come quelli emergenti, di segnali di rimbalzo non se ne vedono. In assenza di divergenze appare giustificato il record di posizioni short ancora detenute dagli hedge fund sul mercato dei futures di Chicago.
Considerando che il profit dal livello di ingresso è molto ampio e che il trend dominante è decisamente quello ribassista, in questi casi mi affido a indicatori molto semplici ma che nel tempo hanno dimostrato di essere efficaci. Quindi prendo l’Adx per misurare la forza del trend. La media mobile a 20 giorni mi serve per definire il livello dinamico di resistenza di momentum più vicino. Ritraccio il percorso ribassista compiuto finora con le linee di Fibonacci.
Il mix di questi elementi mi indica dove posizionare lo stop gain. Quindi facciamo un recap di tutto. L’Adx si mantiene ampiamente sopra 30 ed in fisiologico rientro grazie al rimbalzo recente di AudUsd. La media mobile a 20 giorni si posiziona a 0.718. Il ritracciamento di Fibonacci sul quale un semplice rimbalzo solitamente si ferma, ovvero il 38.2%, si posiziona a 0.7210.
Aggiungo 10 pips di sicurezza per evitare falsi segnali ed ecco fissato il mio livello di stop gain. Se il mercato deciderà di invertire la sua tendenza la copertura è già attiva a 0.7220. Qualora dovesse essere superata questa soglia studierò a quel punto una strategia dal verso opposto.