Avevo scritto il 31 marzo che oro e Yen erano davanti alla prova decisiva. Per quello che riguarda la divisa nipponica la risposta è stata decisamente interessante, con i prezzi che hanno scongiurato un breakout rialzista che avrebbe messo in crisi il disegno tecnico degli ultimi anni.
Evidente come qualche messaggio di cautela sui tassi di interesse, ma anche sulla necessità per i mercati azionari di riprendere fiato sta arrivando dalla valuta giapponese. Maggio potrebbe non essere un mese semplice sotto questo punto di vista.
USD/JPY: i fattori di forza dello Yen
Il movimento di forza dello Yen è arrivato, almeno per quello che riguarda USD/JPY, in concomitanza con la visita del Primo Ministro Suga a Washington. Il primo leader estero che incontra di persona Joe Biden. Un messaggio politico che non va trascurato e che sembra rafforzare lo scudo anti cinese USA-Giappone.
Suga è alle prese con un calo di popolarità all’interno del Paese e in vista delle elezioni potrebbe lanciare un nuovo e più aggressivo piano di spesa pubblica. Alcuni report suggeriscono che la Bank of Japan potrebbe alzare leggermente le stime di crescita. Per quello che riguarda l’inflazione si prevede un tasso di variazione dei prezzi al consumo del 1% nel 2023, la metà del target BoJ che di fatto scongiura ogni misura restrittiva fino al 2024.
Anche da questo dipenderà la sorte dello Yen che finora ha potuto contare su tassi reali positivi grazie alla deflazione. Dovesse prender vigore un po’ di inflazione la minore attrattività dello Yen potrebbe rendere ancora più rapida la discesa se il mercato entrasse in una fase ancora più improntata all’ottimismo.
USD/JPY ed EUR/JPY: l'analisi tecnica
USD/JPY dopo aver toccato a fine marzo un massimo poco sotto 111 ha subito una violenta correzione che ha scaricato gli oscillatori. Adesso il cambio potrebbe riportarsi a ridosso di 108, dove passa la trendline rialzista che unisce i minimi crescenti da gennaio. Il passaggio successivo eventualmente sarebbe 106,50 dove transita la media mobile a 200 giorni. Fatico a pensare in questo momento ad uno Yen capace di andare oltre, salvo un precipitoso ritorno sui propri passi dei tassi di interesse a lunga scadenza americani e di una fase di maggiore volatilità sui mercati azionari.
Per l’investitore europeo il cross da guardare con più attenzione è ovviamente EUR/JPY. Come ho scritto da tempo la barriera di area 130 ha un’importanza strategica decisiva. I massimi del 2008, del 2014 e del 2018 passano proprio da queste parti. Una ripartenza verso l’alto aprirebbe le porte almeno di 140 ma non è detto che a quel punto il mercato sarà sazio.
Allo stato attuale ritengo che un mix di sentiment ancora eccessivamente negativo verso la valuta giapponese ed un quadro tecnico che necessita ancora di qualche aggiustamento, ponga questo asset valutario tra quelli da mantenere per il momento in portafoglio. Solo una rottura definitva e limpida di certi livelli di resistenza su EUR/JPY ed USD/JPY metterebbe in archivio un bull market di vecchia data.