Conoscete da tempo la mia idea sul dollaro americano. Coprire il rischio cambio mi pare la strategia più saggia in questo momento di mercato per un investitore europeo che non vuole correre il rischio di incappare in perdite indesiderate legate a tale problematica.
Un costo di copertura che si mantiene attorno agli 80 punti base rende oltretutto conveniente l’acquisto di titoli denominati in dollari a spread o su scadenze lunghe con copertura del rischio cambio. Ma è proprio l’impostazione grafica assunta su diverse coppie Forex che mi fa pensare ad una fase di nuova debolezza.
Forex: l'andamento di USD/JPY ed EUR/USD
Prendiamo ad esempio USD/JPY. I mercati hanno reagito in modo vigoroso al tentativo di rottura rialzista di 110 riportando la divisa nipponica sotto 109. EUR/USD ha rimbalzato con grande precisione sui supporti di 1,18. Anche in questo caso il dollaro aveva la possibilità di sferrare l'affondo decisivo grazie ai dati macro positivi, al piano vaccinale in stato avanzato, alle incertezze politiche europee e ai differenziali di tasso favorevoli, ma questo colpo non è arrivato.
USD/CHF: pattern Evening Star concluderà il trend rialzista del dollaro?
Il rapporto di cambio che però mi sembra più interessante lato tecnico è USD/CHF. Osserviamo il grafico settimanale e riconosciamo una figura nota agli analisti delle candele giapponesi come Evening Star, composta da 3 candele: una prima con un lungo corpo bianco, la seconda con un piccolo corpo che realizza un massimo primario (la cosiddetta stella), mentre la terza è una candela nera ribassista che chiude con il suo corpo sotto all’apertura della prima barra positiva avvolgendola.
Una sorta di sole al tramonto che denota il ritorno dei venditori. Solitamente la figura si ritiene formalizzata con una chiusura settimanale sotto il minimo della terza candela. Questo è avvenuto venerdì scorso. Naturalmente non ci si può limitare a questa sola considerazione grafica per prendere posizione, per questo consiglio sempre di consultare qualche oscillatore.
Su scala settimanale ritengo il MACD un buon indicatore per verificare se effettivamente il modello appena descritto sta segnalando un'inversione. Il progressivo avvicinamento delle due linee è in corso, ma soprattutto la linea rossa non è mai tornata sopra la linea dello zero. Buone notizie per i ribassisti.
USD/CHF rappresenta oltretutto un rapporto di cambio molto sensibile all’andamento dei tassi a lunga scadenza americani ed una rottura definitiva al ribasso della zona di supporto di 0,92 sembrerebbe aprire ad una view meno ribassista sui bond statunitensi, almeno nelle prossime settimane.
Questo significa che il ritorno al tasso fisso potrebbe impattare sui mercati azionari? Può darsi. Non sarà certo il fallimentare detto “sell in may” la causa, ma qualche indizio di sentiment eccessivamente benigno c’è, ed il Franco svizzero forse ci sta mandando un messaggio.