Oggi voglio fare un mix di analisi tra il Forex e criptovalute. I puristi del mercato valutario continuano a guardare con un po’ di distacco il mondo di Bitcoin e delle valute virtuali in genere, probabilmente perché poco propensi ad essere messi sullo stesso livello dei giovani che stanno sconvolgendo le logiche del tradizionale e consolidato mondo del trading.
Siccome per il sottoscritto un grafico di analisi tecnica su EUR/USD è identico ad uno su Bitcoin, ho deciso oggi di riprendere quella preoccupazione ribassista che avevo espresso su quest’ultimo e accendere un faro su un altro rapporto di cambio molto interessante che coinvolge il dollaro neozelandese.
Bitcoin: analisi tecnica e strategie operative
Comincio da Bitcoin. Qui avevo segnalato qualche settimana fa la presenza di un ingombrante pattern Engulfing settimanale. In pratica quando in una settimana i prezzi hanno superato i massimi della settimana precedente ma hanno poi chiuso al di sotto di quelli dell’ottava precedente: per la teoria delle candele giapponesi abbiamo un segnale ribassista.
A dire il vero quel segnale sembrava essere stato annullato da un massimo sopra 61.000 dollari. Era la classica trappola per tori. Due settimane consecutive di ribasso hanno spinto giù i prezzi di oltre 10.000 dollari ma quello che dovrebbe preoccupare chi continua a rimanere lungo è la palese divergenza tra RSI e prezzi.
Una divergenza ora condita anche da un breakout ribassista da parte dello stesso oscillatore che sembra anticipare un’evoluzione peggiore. Non è bastato Elon Musk questa volta a sostenere il prezzo. Il timore che presto arrivi una stretta regolamentare da parte delle autorità governative e il timore della fine di un ciclo monetario espansivo stanno probabilmente alla base di questo ribasso piuttosto intenso registrato da bitcoin. Vedremo se i compratori si riaffacceranno a breve sul mercato.
NZD/USD: analisi tecnica e strategie operative
Sul Forex invece voglio parlare di dollaro neozelandese. Preoccupato da un’ascesa imponente nei prezzi delle case che stanno rendendo Auckland il quarto posto più caro al mondo dove comprare un’abitazione, il Governo locale sta pensando di mettere a terra una serie di misure che possano frenare la speculazione immobiliare.
Ormai la metà delle transazioni vengono effettuate non da comuni cittadini ma da società che speculano su un prezzo più alto nei prossimi mesi. Il rialzo su base annua dei valori delle case ha superato il 20% e così le autorità sembrano voler raddoppiare il tempo minimo di possesso di un’abitazione dopo l’acquisto per usufruire dei vantaggi fiscali.
Il dollaro neozelandese ha pagato a caro prezzo questa misura anche perché scongiura l’ipotesi di un rialzo del costo del denaro visto che si preferisce agire in via legislativa per frenare la bolla. Minori capitali e minore domanda di valuta hanno spinto NZD/USD a ridosso della media mobile a 200 giorni e dei supporti legati ai massimi del 2019 e del 2020.
Gli oscillatori giornalieri sono entrati in ipervenduto e per coloro che volessero entrare su una tendenza di medio periodo ancora bullish scommettendo sulla ripresa del ciclo globale, a questi livelli poco sotto 0,7 direi che si può valutare una strategia operativa di stampo long.