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Due mesi di rialzo interessanti quelli appena archiviati dalle materie prime grazie al dollaro debole;
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La stretta correlazione tra materie prime e dollaro australiano pone quest’ultimo come ottimo strumento per scommettere pro o contro le commodity;
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EUR/AUD ha raggiunto uno scalino tecnico di supporto (1,60) sollecitato tante volte nell’ultimo anno, ma mai violato
Il quadro grafico del dollaro australiano sembra aver raggiunto livelli interessanti soprattutto per chi lavora attivamente su supporti e resistenze all’interno di un classico trading range. Tra poco andrò ad analizzare il quadro tecnico di EUR/AUD che sembra essere un cross candidato a questo tipo di trade. Prima però non posso non annotare come le nove settimane consecutive di rialzo interrotte nell’ottava appena conclusa abbiano riportato gli indici di materie prime come il Bloomberg Commodity Index a livelli estremamente importanti in chiave strategica. In due mesi questo paniere ha guadagnato oltre il 10%, favorendo l'apprezzamento di uno dei cambi più correlati come AUD/USD.
Una striscia positiva non certamente ad elevata frequenza per le materie prime anche considerando che siamo ancora incastrati all’interno di un mercato ribassista di lungo periodo. I tre casi precedenti del 2012, 2014 e 2016 hanno in effetti coinciso con lo stop nel rimbalzo delle commodity. Naturalmente potremmo anche prendere in considerazione uno scenario di altra natura, ovvero che le politiche ultra espansive della FED combinate ad un dollaro USA debole potrebbero aprire le porte a fenomeni di ulteriore spostamento dei capitali verso il comparto delle materie prime, che oro a parte rimane uno di quelli maggiormente sacrificati negli ultimi tempi.
Se quindi fosse partito un ciclo di rialzo dei prezzi (e di conseguenza dell’inflazione tanto agognata dalla Banche centrali) non ci sarebbero grandi dubbi circa il mantenimento o l’ingresso in valute come il dollaro australiano. Se però il detto “trend is your friend” dovesse ancora una volta avere il sopravvento ecco che un cross come EUR/AUD può tranquillamente essere preso come strumento per speculare sul ritorno dell’orso nel mondo delle materie prime. Essendo uno dei cross a maggiore liquidità presenti sul mercato la cosa non appare neanche tanto complicata con spread bid-ask tutto sommato accettabili e costi di rolling overnight sostenibili.
EUR/AUD: analisi tecnica e strategie operative
Andando sul grafico di EUR/AUD vediamo chiaramente come ancora una volta la zona di prezzo di 1,60 ha esercitato il suo ruolo di supporto. Il mercato non ha sfondato a luglio, a giugno e a gennaio 2020. Ma nemmeno a luglio, settembre, novembre e dicembre 2019. Insomma questo sostegno è uno di quegli scalini tecnici solidi sui quali si può valutare una strategia di stampo long su EUR/AUD ponendo uno stop idealmente attorno a 1,59 per scommettere contro la ripresa delle commodity. Allo stesso tempo l’opportunità può anche essere una di quelle da inversione di lungo periodo e perciò lo stesso trade di stop loss può essere costruito come stop and reverse: si andrà quindi short di EUR/AUD nel momento in cui lo stop loss verrà attivato.