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Torna l'interesse sul Dollaro con il cambio EUR/USD che sembra voler creare un trading range destinato a durare fino a quando 1,20 non verrà violato verso l'alto;
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A disturbare l'equilibrio tra Euro e Dollaro potrebbero essere le elezioni presidenziali USA e la seconda ondata di Covid-19 in Europa;
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Un eventuale rientro in area 1,15/1,16 potrebbe essere l'occasione buona per alleggerire un pò di biglietti verdi o coprire gli investimenti in valuta
Si avvicinano le elezioni americane. Ormai manca poco più di 1 mese e nell’anno del Covid-19 le incertezze sono tante. Trump sta recuperando un po' di terreno nei sondaggi rispetto a Biden, ma crediamo che l’ultimo mese sarà determinante anche in Borsa dopo i modesti cali dai massimi storici. Il mercato sembra aver esaurito l’entusiasmo che aveva accompagnato il periodo estivo. Le cartucce di politica monetaria sono state sparate da Powell e formalizzate nell’ultimo FOMC.
Tassi fermi a zero fino al 2023. Il mercato però vuole maggiori sicurezze, che potrebbero arrivare dalla politica fiscale anche se al Congresso le trattative sui nuovi pacchetti di aiuti sono ad uno stallo. Democratici e repubblicani sanno che su questo campo si giocano tanti voti: la partita a scacchi va avanti e potrebbe rendere ottobre un mese molto interessante anche a livello valutario. Ovviamente il Covid-19 può mescolare ancora le carte in tavola. Durante il boom dei contagi in America era l'Euro ad essere ben comprato, ma ora che la seconda ondata in Europa è realtà gli investitori escono temporaneamente dal Vecchio Continente.
EUR/USD: analisi tecnica e livelli operativi
EUR/USD ha tentato lo sfondamento di 1,20 ma è stato evidente a tutti che serve qualcosa di più alla moneta unica per andare oltre. I tassi reali americani rimarranno negativi a lungo, questo è vero, ma non è che quelli europei offrano chissà quale rendimento aggiuntivo. Il costo della copertura dal rischio cambio è precipitato sotto i 100 punti base ma da settimane non si schioda da questo livello.
Gli stessi differenziali di crescita non sembrano giustificare una rapida e violenta inversione di tendenza degli equilibri di forza relativa che finora hanno preferito gli Stati Uniti all'Europa. Poi c’è la questione USA-Cina con il campo di gioco che da Huawei è passato su TikTok. Anche qui le ritorsioni possono sempre essere un elemento di disturbo nelle valutazioni di mercato.
Su EUR/USD si potrebbe quindi assistere allo spostamento del range da 1,05/1,15 a 1,15/1,25 con quest’ultimo livello che sarebbe il più probabile nel caso di rottura rialzista di 1.20. Credo che ancora per qualche settimana il cambio lavorerà sopra i supporti per cercare di scaricare un po' di quell’ottimismo che nel corso degli ultimi mesi l’Euro ha accumulato soprattutto dopo l’intesa sul Recovery Fund e dopo l’evoluzione disastrosa della pandemia in America.
Un ritorno in area 1,15/1.16 potrebbe essere una buona opportunità per chiudere posizioni in Dollari o coprire il rischio su investimenti valutari. Il bear market sul Dollaro non è ancora finito ma se così fosse i precedenti storici ci dicono che durerebbe tra i 9 e i 10 anni con cali mediamente del 30% dal punto di massima forza del biglietto verde.