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Il grafico di USD/ZAR mostra una situazione molto interessante di supporti chiave sotto pressione. Possiamo mettere in piedi diverse strategie;
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Dopo il pesante lockdown si intravede qualche luce sull'economia Sudafricana che vede ancora due settori chiave come l'industria automotive e mineraria in difficoltà;
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Il mercato scommette sulla fine nel ribasso dei tassi ufficiali, elemento che renderebbe appetibili i bond in valuta locale che presentano tassi reali positivi
Dopo un mese dall’ultimo articolo mi pare opportuno tornare a parlare di Rand sudafricano perché i segnali tecnici sulla divisa sono interessanti e probabilmente arrivati ad un crocevia. Prima facciamo un giro d’orizzonte all’interno del Paese emergente per capire cosa sta succedendo all’economia in questa delicata fase di pandemia e rallentamento economico.
Negli ultimi giorni sui mercati si è respirato un po' di ottimismo circa la vicenda della utility Eskom. Travolta dai debiti e dalle proteste della categoria produttiva a causa dei ripetuti blackout elettrici, ora sulla società verranno dirottati nuovi fondi dal Governo per sostenere i conti ed evitare un default che provocherebbe un disastro economico.
La produzione industriale ha ricominciato a segnare dei più dopo mesi devastanti. A luglio 2020 il dato ha toccato un rialzo superiore al 7% dopo un calo di oltre il 15% a giugno. Effetti del lockdown che lentamente si stanno dissipando ma l’auto, uno dei settori più importanti per il Paese, è in enorme difficoltà.
Sud Africa: rimangono in difficoltà industria dell'auto e mineraria
In Sud Africa si concentra una delle più importanti produzioni automotive per il continente africano ma come visto in Europa, le immatricolazioni sono colate a picco e naturalmente il blocco dell’attività produttiva si fa sentire anche nel Paese, che lo scorso agosto ha segnato un incremento del dato modesto e poco superiore al 3%.
Anche la produzione mineraria, fondamentale per una Nazione fortemente legato al mondo delle materie prime, sta battendo in testa. A luglio il calo è proseguito dopo il drammatico -27% di giugno 2020. Unica nota positiva riguarda il rialzo di alcuni prezzi che hanno in parte compensato il calo della produzione di commodity. Fortunatamente per il Sud Africa le riserve valutarie non sembrano essere un problema.
Sono capienti con diversi mesi di autonomia nell’import che permetteranno di sopportare eventuali pressioni speculative sul Rand. Sul fronte dei tassi di interesse gli ultimi dati sull’inflazione sembrano confermare un leggero rialzo, elemento che assieme ai primi timidi segnali di ripresa economia, potrebbe mettere per il momento la parola fine al ribasso del costo del denaro. Questo potrebbe invogliare i carry trader a ritornare sul Rand sulla prospettiva di un premio verso il free risk che ha smesso di restringersi.
USD/ZAR: analisi tecnica e strategie operative
Andando su USD/ZAR il grafico mostra il momento delicato nel quale ci troviamo. I supporti a 16,30 sono sotto pressione, ma venerdì con un colpo di reni e un pattern di Bullish Engulfing il cambio sembra aver tentato un recupero. I minimi del 2020 passano proprio di qua ed uno sfondamento proietterebbe il cambio diretto verso la trend line di lungo periodo in transito poco sotto 15.
Obiettivo ambizioso che può essere coltivato solo con chiusura confermata sotto questo supporto. Per chi invece pensa che la volatilità sul mercato azionario sia destinata a risalire vede servito sul piatto d’argento un eccellente proxy del VIX. Si potrebbe quindi tentare una strategia di natura long su USD/ZAR con stop sotti i minimi di venerdì.