Dopo diversi mesi in cui sembrava essersi spenta, la forza del Dollaro USA è tornata, risvegliata dalla riunione della Federal Reserve dello scorso 16 settembre.
L’istituto centrale a stelle e strisce infatti non ha esaltato il mercato, anche se ha fornito indicazioni di tassi a zero fino al 2023.
Uno dei motivi che hanno portato alla sostanziale immobilità della Federal Reserve nella riunione di questo mese sono state le accuse che vedono la Banca centrale aiutare i mercati e non l’economia reale. In tal senso gli occhi dell’istituzione monetaria sono puntati sul Congresso, con
il fronte Repubblicano e quello Democratico che ancora non hanno trovato un accordo sul nuovo piano di stimoli per aiutare l’economia messa in ginocchio dalla pandemia di Covid-19.
I
democratici premerebbero per un
pacchetto da 2.000 miliardi di dollari, mentre i
repubblicani per uno da 1.000 miliardi. Nel mezzo c’è il Presidente USA, Donald Trump, che starebbe mettendo pressioni affinché si raggiunga un compromesso a 1.500 miliardi di dollari. Intanto dal Dollar Index arrivano interessanti indicazioni grafiche.
Dollar Index: l’analisi tecnica mostra una possibile ripartenza del Dollaro USA
Dopo il forte ribasso che ha permesso ai venditori del Dollar Index di spingere le quotazioni al di sotto dell’importante linea di tendenza che unisce i minimi del 16 febbraio 2018 a quelli del 9 marzo 2020, i compratori sono riusciti a
creare una base di ripartenza a ridosso del supporto a 9.193 punti, espresso dai minimi del 3 maggio 2016.
Da tale area i corsi sono riusciti a riprendere vigore effettuando due rotture fondamentali: la prima riguarda la trendline disegnata con i top del 23 marzo e 14 maggio 2020, la seconda il livello dinamico ottenuto collegando i massimi del 3 e 12 agosto scorsi. Queste violazioni, effettuate con barre che evidenziano particolare forza, mettono i
prezzi nelle condizioni di mirare alla zona dei 9.640 punti, dove verrebbe effettuato il pullback della linea di tendenza violata a fine dello scorso luglio.
Le conseguenze di questo si possono tradurre in un
rafforzamento del biglietto verde contro tutte le principali valute. Oltre a questo, la view rialzista sul Dollar Index conferma anche una
maggiore debolezza delle materie prime come l’oro, che sono quotate in dollari. Dal punto di vista dell’operatività, si potrebbero
valutare strategie di natura long da 9.385 punti, con stop loss identificato a 9.250 punti e obiettivo principale a 9.580 punti.